Il ciliegio, come molte altre specie da frutto appartenenti alle Rosacee, possiede un meccanismo di auto-incompatibilità controllato dal locus S (“sterilità”). Questo meccanismo si è evoluto per promuovere la fecondazione incrociata impedendo l’auto-fecondazione; il fiore di una pianta non può quindi essere fecondato dal suo stesso polline o da polline prodotto da piante della stessa varietà. Una cultivar di ciliegio per essere produttiva richiede pertanto la consociazione con almeno un genotipo compatibile che ne assicuri un’efficiente impollinazione. In alternativa si può ricorrere a cultivar auto-compatibili, in cui una mutazione (spontanea o indotta) inattiva il sistema di riconoscimento polline-pistillo che porta all’incompatibilità, rendendo la varietà autofertile.
De Franceschi P., D.L. (2018). La sterilità del ciliegio: gruppi di incompatibilità e varietà autofertili. RIVISTA DI FRUTTICOLTURA E DI ORTOFLORICOLTURA, 3.(speciale Ciliegio), 42-45.
La sterilità del ciliegio: gruppi di incompatibilità e varietà autofertili.
De Franceschi P.Membro del Collaboration Group
;Dondini L.Membro del Collaboration Group
2018
Abstract
Il ciliegio, come molte altre specie da frutto appartenenti alle Rosacee, possiede un meccanismo di auto-incompatibilità controllato dal locus S (“sterilità”). Questo meccanismo si è evoluto per promuovere la fecondazione incrociata impedendo l’auto-fecondazione; il fiore di una pianta non può quindi essere fecondato dal suo stesso polline o da polline prodotto da piante della stessa varietà. Una cultivar di ciliegio per essere produttiva richiede pertanto la consociazione con almeno un genotipo compatibile che ne assicuri un’efficiente impollinazione. In alternativa si può ricorrere a cultivar auto-compatibili, in cui una mutazione (spontanea o indotta) inattiva il sistema di riconoscimento polline-pistillo che porta all’incompatibilità, rendendo la varietà autofertile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.