Il consumo turistico esperienziale dei prodotti alimentari configura spesso le strategie promozionali dei territori italiani che sempre più cercano di identificarsi come “lenti”, marginali o di nicchia rispetto alle destinazioni di massa, ma di elevato livello qualitativo rispetto al complesso dell’offerta sia per il mercato del tempo libero che per quello residenziale. Le risorse ambientali in senso lato, e più specificamente i paesaggi della produzione agricola, contribuiscono a costruire il patrimonio immateriale che identifica i luoghi, poiché incarnano valori legati alla tradizione, alla storia, all’uso sociale del territorio come espressione culturale e del piacere conviviale. Essi sono però riconosciuti anche nei loro valori materiali, come attestato dal riconoscimento da parte dell’UNESCO dei paesaggi del vino come patrimonio mondiale dell’umanità. La produzione alimentare contribuisce a plasmare veri e propri “paesaggi gastronomici”. Sono le icone del Bel Paese sui mercati internazionali, in particolare quelli vitivinicoli di molte regioni italiane, quelli olivicoli o più in generale frutticoli, estremamente sensibili ad eventuali cambiamenti nelle strategie di coltivazione, sia rispetto alle modalità (filari, terrazzamenti, campi, ecc.) che alle tipologie di prodotto, come accaduto ad esempio nel faentino dove gli alberi di pesco e le viti sono stati progressivamente sostituiti con filari di actinidia, di discutibile pregio paesaggistico, ma di sicura resa economica.

Il paesaggio nel bicchiere: il vino come risorsa turistica

Alessia Mariotti
2015

Abstract

Il consumo turistico esperienziale dei prodotti alimentari configura spesso le strategie promozionali dei territori italiani che sempre più cercano di identificarsi come “lenti”, marginali o di nicchia rispetto alle destinazioni di massa, ma di elevato livello qualitativo rispetto al complesso dell’offerta sia per il mercato del tempo libero che per quello residenziale. Le risorse ambientali in senso lato, e più specificamente i paesaggi della produzione agricola, contribuiscono a costruire il patrimonio immateriale che identifica i luoghi, poiché incarnano valori legati alla tradizione, alla storia, all’uso sociale del territorio come espressione culturale e del piacere conviviale. Essi sono però riconosciuti anche nei loro valori materiali, come attestato dal riconoscimento da parte dell’UNESCO dei paesaggi del vino come patrimonio mondiale dell’umanità. La produzione alimentare contribuisce a plasmare veri e propri “paesaggi gastronomici”. Sono le icone del Bel Paese sui mercati internazionali, in particolare quelli vitivinicoli di molte regioni italiane, quelli olivicoli o più in generale frutticoli, estremamente sensibili ad eventuali cambiamenti nelle strategie di coltivazione, sia rispetto alle modalità (filari, terrazzamenti, campi, ecc.) che alle tipologie di prodotto, come accaduto ad esempio nel faentino dove gli alberi di pesco e le viti sono stati progressivamente sostituiti con filari di actinidia, di discutibile pregio paesaggistico, ma di sicura resa economica.
2015
Alessia Mariotti
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