A oltre quarant’anni dalla prima edizione organica delle iscrizioni greche di Ravenna, curata da Maria Bollini nel 1975, si presenta qui una nuova edizione critica di tutte le epigrafi in greco rinvenute nel territorio di Ravenna e di Classe o conservate nei Musei di Ravenna. L’ordinamento con cui le iscrizioni si trovano disposte in questo corpus prevede prima le epigrafi originarie di Ravenna e dell’area ravennate (1-27), poi quelle di origine dubbia o alienae (28-38) e, infine, due iscrizioni delle quali una non pertinente (39) e una falsa (40). La maggior parte delle iscrizioni, tolte quelle perdute, è conservata nel Museo Nazionale di Ravenna. Di tutte le iscrizioni greche pertinenti al Museo, solo alcune sono oggi esposte al pubblico. Due delle iscrizioni greche di Ravenna sono conservate ed esposte nel Museo Arcivescovile. A parte un pezzo custodito dalla Soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna e uno di proprietà di un collezionista privato, le restanti iscrizioni si trovano negli edifici storici della città oppure sono perdute e per lo più note soltanto dalla tradizione manoscritta. Nella prospettiva di recupero della ‘grecità’ ravennate, una rinnovata valutazione critica delle iscrizioni greche di Ravenna può costituire la base per ricomporre, inevitabilmente per via di tante piccole tessere, il quadro, se non coerente, di certo significativo, del linguaggio epigrafico dei committenti di origine greca e orientale presenti in città nelle varie epoche del mondo antico. Ogni iscrizione è stata edita seguendo lo schema seguente: - titolo; - lemma descrittivo: a. dell’oggetto iscritto: luogo di conservazione con eventuale numero di inventario, descrizione del supporto (tipo, materiale, dimensioni in centimetri: altezza, larghezza, spessore), descrizione dell’impaginato, descrizione della scrittura (dimensioni dei caratteri in centimetri); b. della storia dell’oggetto iscritto: data, luogo d’origine, luogo di ritrovamento, luogo e data della rilevazione autoptica; - immagine dell’iscrizione e/o del testimone manoscritto (numerata come l’iscrizione alla quale si riferisce; nel caso di più immagini, al numero segue una lettera); - lemma genetico delle edizioni ed eventuali riferimenti bibliografici utili alla definizione del testo, alla sua traduzione ovvero alla definizione del suo supporto; - testo greco (trascritto seguendo le convenzioni editoriali del Supplementum Epigraphicum Graecum): nel caso di iscrizioni metriche, ove i versi non corrispondano alle linee del testo, alla trascrizione secondo l’impaginato segue la trascrizione secondo il metro; - apparato critico; - traduzione italiana; - commento.

Alice Bencivenni (2018). Ravenna. Le iscrizioni greche. Milano : Jouvence.

Ravenna. Le iscrizioni greche

Alice Bencivenni
2018

Abstract

A oltre quarant’anni dalla prima edizione organica delle iscrizioni greche di Ravenna, curata da Maria Bollini nel 1975, si presenta qui una nuova edizione critica di tutte le epigrafi in greco rinvenute nel territorio di Ravenna e di Classe o conservate nei Musei di Ravenna. L’ordinamento con cui le iscrizioni si trovano disposte in questo corpus prevede prima le epigrafi originarie di Ravenna e dell’area ravennate (1-27), poi quelle di origine dubbia o alienae (28-38) e, infine, due iscrizioni delle quali una non pertinente (39) e una falsa (40). La maggior parte delle iscrizioni, tolte quelle perdute, è conservata nel Museo Nazionale di Ravenna. Di tutte le iscrizioni greche pertinenti al Museo, solo alcune sono oggi esposte al pubblico. Due delle iscrizioni greche di Ravenna sono conservate ed esposte nel Museo Arcivescovile. A parte un pezzo custodito dalla Soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna e uno di proprietà di un collezionista privato, le restanti iscrizioni si trovano negli edifici storici della città oppure sono perdute e per lo più note soltanto dalla tradizione manoscritta. Nella prospettiva di recupero della ‘grecità’ ravennate, una rinnovata valutazione critica delle iscrizioni greche di Ravenna può costituire la base per ricomporre, inevitabilmente per via di tante piccole tessere, il quadro, se non coerente, di certo significativo, del linguaggio epigrafico dei committenti di origine greca e orientale presenti in città nelle varie epoche del mondo antico. Ogni iscrizione è stata edita seguendo lo schema seguente: - titolo; - lemma descrittivo: a. dell’oggetto iscritto: luogo di conservazione con eventuale numero di inventario, descrizione del supporto (tipo, materiale, dimensioni in centimetri: altezza, larghezza, spessore), descrizione dell’impaginato, descrizione della scrittura (dimensioni dei caratteri in centimetri); b. della storia dell’oggetto iscritto: data, luogo d’origine, luogo di ritrovamento, luogo e data della rilevazione autoptica; - immagine dell’iscrizione e/o del testimone manoscritto (numerata come l’iscrizione alla quale si riferisce; nel caso di più immagini, al numero segue una lettera); - lemma genetico delle edizioni ed eventuali riferimenti bibliografici utili alla definizione del testo, alla sua traduzione ovvero alla definizione del suo supporto; - testo greco (trascritto seguendo le convenzioni editoriali del Supplementum Epigraphicum Graecum): nel caso di iscrizioni metriche, ove i versi non corrispondano alle linee del testo, alla trascrizione secondo l’impaginato segue la trascrizione secondo il metro; - apparato critico; - traduzione italiana; - commento.
2018
364
9788878016163
Alice Bencivenni (2018). Ravenna. Le iscrizioni greche. Milano : Jouvence.
Alice Bencivenni
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