Nostro figlio. La maternità surrogata tra dono, diritto e contratto

Il dibattito sulla maternità surrogata, fin dalle sue origini, ha alimentato la propria complessità, anziché giungere a delle proposizioni certe e univoche sulla sua bontà o sulla sua disumanità. La contrapposizione tra commercial surrogacy e voluntary surrogacy, in realtà, si maschera dietro la credenza secondo cui il pagamento di denaro è sempre mercificazione e asservimento del corpo della donna o dietro la credenza dell'automatismo del dono che rende la surrogacy una buona pratica; tale contrapposizione dev'essere superata per giungere a una diversa visione della maternità surrogata. L'articolo, partendo dal primo dibattito articolato sulla surrogacy ospitato su una rivista americana nel 1988 e analizzando altri studi più recenti, suggerisce di applicare l'epistemologia del contratto relazionale di Macneil e la teoria del diritto policontesturale di Teubner per comprendere meglio la dimensione (del) sociale insita nella pratica della maternità surrogata.