Nel secolo d’oro dei transferts culturali, il XVIII secolo, l’epistolografia fittizia svolge un ruolo cruciale nella mediazione della cultura tedesca, come ho indicato per la prima volta nel convegno di Halle del 1996, cui si rifà, in questo volume, la co-curatrice Sabine Schwarze. Il presente contributo prende in esame Giovanni Battista Corniani (1742-1813), un autore che, diversamente dai mediatori canonici nei transferts culturali, non ha mai messo piede nel paese di cui presenta ai propri connazionali la letteratura. Quanti sanno oggi che il primo studio sulla letteratura tedesca è stato donato all’Italia in forma di lettera fittizia nel 1774? Si tratta del Saggio sopra la poesia alemanna – saggio inteso nel senso etimologico del termine – indirizzato a un amico di Corniani, Giambattista Scarella (1711-1779): un testo breve – 48 pagine nel formato piccolo proprio a tutti i testi più importanti dell’epoca – uscito in una pubblicazione periodica, la «Nuova Raccolta d’Opuscoli scientifici e filologici», edita dal 1775 alla morte da Padre Angelo Calogerà e poi continuata dal 1765 al 1786 da Padre Fortunato Mandelli, letta anche dagli Oltramontani. Lessing infatti conosce bene la lettera fittizia del 1774. Insondato fino ad ora è il suo ruolo per Aurelio de’ Giorgi Bertola: anche il riminese ricorre infatti al medium delle lettere fittizie per aggiornare la sua Idea della bella Letteratura alemanna. Quanto ha contato complessivamente l’esempio di Corniani? Lo studio delle recensioni e dell’impiego del genere epistolare nella storiografia letteraria di area tedesca si conclude con l’indagine della costellazione in cui nasce il saggio in forma di lettera fittizia. Il risultato è l’apertura di prospettive nuove anche metodologicamente.
Storia letteraria in forma di lettera
Cantarutti, Giulia
2017
Abstract
Nel secolo d’oro dei transferts culturali, il XVIII secolo, l’epistolografia fittizia svolge un ruolo cruciale nella mediazione della cultura tedesca, come ho indicato per la prima volta nel convegno di Halle del 1996, cui si rifà, in questo volume, la co-curatrice Sabine Schwarze. Il presente contributo prende in esame Giovanni Battista Corniani (1742-1813), un autore che, diversamente dai mediatori canonici nei transferts culturali, non ha mai messo piede nel paese di cui presenta ai propri connazionali la letteratura. Quanti sanno oggi che il primo studio sulla letteratura tedesca è stato donato all’Italia in forma di lettera fittizia nel 1774? Si tratta del Saggio sopra la poesia alemanna – saggio inteso nel senso etimologico del termine – indirizzato a un amico di Corniani, Giambattista Scarella (1711-1779): un testo breve – 48 pagine nel formato piccolo proprio a tutti i testi più importanti dell’epoca – uscito in una pubblicazione periodica, la «Nuova Raccolta d’Opuscoli scientifici e filologici», edita dal 1775 alla morte da Padre Angelo Calogerà e poi continuata dal 1765 al 1786 da Padre Fortunato Mandelli, letta anche dagli Oltramontani. Lessing infatti conosce bene la lettera fittizia del 1774. Insondato fino ad ora è il suo ruolo per Aurelio de’ Giorgi Bertola: anche il riminese ricorre infatti al medium delle lettere fittizie per aggiornare la sua Idea della bella Letteratura alemanna. Quanto ha contato complessivamente l’esempio di Corniani? Lo studio delle recensioni e dell’impiego del genere epistolare nella storiografia letteraria di area tedesca si conclude con l’indagine della costellazione in cui nasce il saggio in forma di lettera fittizia. Il risultato è l’apertura di prospettive nuove anche metodologicamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.