Il pubblico e la critica hanno potuto prendere atto del successo del calcestruzzo nell'arte contemporanea grazie alla mostra tenutasi alla Kunsthalle di Vienna, dal 25 giugno al 6 novembre 2016, intitolata "Beton" e curata da Vanessa Joan Müller e Nicolaus Schafhausen. Sin dalla scelta del titolo, riportato nei documenti per la diffusione in lingua inglese dell'evento, gli organizzatori dimostrano la volontà di porre quesiti sul significato culturale assunto dal quel materiale, poiché scelgono la parola francese béton ad indicare come la questione del Brutalismo, che sottende lo svolgimento della mostra fosse derivata dal béton brut di Le Corbusier. I curatori della mostra di Vienna selezionano opere o richiedono agli artisti di creare delle apposite installazioni tese a sondare la natura del calcestruzzo quale materiale per la realizzazione di architetture sociali. Il quadro degli artisti convocati alla Kunsthalle comprende scultori internazionalmente riconosciuti quali protagonisti di un uso del calcestruzzo in arte, scelti perché da sempre impegnati a riflettere sulle questioni dell'architettura e della città, come Isa Genzken (1948) o Huber Kiecol (1950), ed artisti quarantenni impegnati ad indagare ora l'arte del costruire colta nei cantieri e su cui rifondare la scultura, come fa Karsten Födinger (1978), ora invece a sondare, mediante installazioni puntuali, le qualità di luoghi urbani edificati in calcestruzzo, come fa David Maljković (1973).

Rosellini Anna (2017). L’arte rende omaggio all’eroico Brutalismo. HISTORIES OF POSTWAR ARCHITECTURE, 0, 1-6 [10.6092/issn.2611-0075/6731].

L’arte rende omaggio all’eroico Brutalismo

Rosellini Anna
2017

Abstract

Il pubblico e la critica hanno potuto prendere atto del successo del calcestruzzo nell'arte contemporanea grazie alla mostra tenutasi alla Kunsthalle di Vienna, dal 25 giugno al 6 novembre 2016, intitolata "Beton" e curata da Vanessa Joan Müller e Nicolaus Schafhausen. Sin dalla scelta del titolo, riportato nei documenti per la diffusione in lingua inglese dell'evento, gli organizzatori dimostrano la volontà di porre quesiti sul significato culturale assunto dal quel materiale, poiché scelgono la parola francese béton ad indicare come la questione del Brutalismo, che sottende lo svolgimento della mostra fosse derivata dal béton brut di Le Corbusier. I curatori della mostra di Vienna selezionano opere o richiedono agli artisti di creare delle apposite installazioni tese a sondare la natura del calcestruzzo quale materiale per la realizzazione di architetture sociali. Il quadro degli artisti convocati alla Kunsthalle comprende scultori internazionalmente riconosciuti quali protagonisti di un uso del calcestruzzo in arte, scelti perché da sempre impegnati a riflettere sulle questioni dell'architettura e della città, come Isa Genzken (1948) o Huber Kiecol (1950), ed artisti quarantenni impegnati ad indagare ora l'arte del costruire colta nei cantieri e su cui rifondare la scultura, come fa Karsten Födinger (1978), ora invece a sondare, mediante installazioni puntuali, le qualità di luoghi urbani edificati in calcestruzzo, come fa David Maljković (1973).
2017
Rosellini Anna (2017). L’arte rende omaggio all’eroico Brutalismo. HISTORIES OF POSTWAR ARCHITECTURE, 0, 1-6 [10.6092/issn.2611-0075/6731].
Rosellini Anna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/629656
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