Scopo del presente capitolo è illustrare caratteristiche, finalità, metodi e strumenti dell’osservazione nei contesti educativi con particolare attenzione all’osservazione del comportamento infantile e delle interazioni sociali e mostrare alcuni esempi applicativi di tali strumenti al nido. L’osservazione costituisce una modalità di approccio e di relazione con i bambini fondamentale per favorirne lo sviluppo e migliorare le relazioni tra adulti e bambini e tra bambini nell’infanzia. In questo periodo evolutivo i bambini si esprimono prevalentemente mediante modalità di comunicazione non verbali, quali lo sguardo, le espressioni facciali, le produzioni vocali, l’intonazione della voce, le azioni, i gesti, le posture. Mediante queste modalità non verbali i bambini condividono i significati delle esperienze a cui partecipano e costruiscono le rappresentazioni mentali e i simboli, avviandosi gradualmente all’uso del linguaggio verbale. La conduzione da parte degli educatori di osservazioni sistematiche con l’uso di strumenti di osservazione qualitativi, quali il resoconto narrativo, e quantitativi, quali check-list, scale di valutazione e schemi di codifica, contribuisce a una conoscenza più approfondita dei bambini, a una programmazione più mirata delle attività educative e a un confronto documentato con gli altri educatori, il pedagogista e i genitori.

L’osservazione nei contesti educativi dell’infanzia: conoscere l’altro, costruire relazioni e promuovere lo sviluppo

Sansavini A
2017

Abstract

Scopo del presente capitolo è illustrare caratteristiche, finalità, metodi e strumenti dell’osservazione nei contesti educativi con particolare attenzione all’osservazione del comportamento infantile e delle interazioni sociali e mostrare alcuni esempi applicativi di tali strumenti al nido. L’osservazione costituisce una modalità di approccio e di relazione con i bambini fondamentale per favorirne lo sviluppo e migliorare le relazioni tra adulti e bambini e tra bambini nell’infanzia. In questo periodo evolutivo i bambini si esprimono prevalentemente mediante modalità di comunicazione non verbali, quali lo sguardo, le espressioni facciali, le produzioni vocali, l’intonazione della voce, le azioni, i gesti, le posture. Mediante queste modalità non verbali i bambini condividono i significati delle esperienze a cui partecipano e costruiscono le rappresentazioni mentali e i simboli, avviandosi gradualmente all’uso del linguaggio verbale. La conduzione da parte degli educatori di osservazioni sistematiche con l’uso di strumenti di osservazione qualitativi, quali il resoconto narrativo, e quantitativi, quali check-list, scale di valutazione e schemi di codifica, contribuisce a una conoscenza più approfondita dei bambini, a una programmazione più mirata delle attività educative e a un confronto documentato con gli altri educatori, il pedagogista e i genitori.
2017
L’osservazione al nido. Una lente a più dimensioni per educare lo sguardo
67
85
Sansavini A
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