Il Notaio fra regole dello Stato e regole del mercato

I grandi giuristi si sono lanciati, da qualche tempo, nello studio delle interferenze fra: diritto/economia; diritti/fra loro; e il nuovo "Mercato" del commercio internazionale. I notai hanno sempre dovuto risolvere praticamente i problemi dovuti da queste interrelazioni - con la cultura che li caratterizza. Concreta Il Notariato: dalle origini della cultura delle formule (cioè il Notaio post - Rolandiniano dei contratti) fino alla crisi del tipo legale o meglio della trasformazione dello stesso all'interno del quale potrà offrire quel tipo di adattamento. Adeguamento è un termine più appropriato. Fonti legali o Formule contrattuali fino ad un tipo che è sempre meno "legale" e sempre più legato alla utilizzazione e rilevanza sociale. Fino al punto che il "tipo" sono le nostre formule, gli strumenti giuridici dai notai inventati o adottati. Potremmo dire: "con un ritorno alle origini". Corsi e ricorsi storici. Rolandino che le esportava in Europa è stato il primo esempio di globalizzazione. Come ben noto ad oggi si sono imposti due differenti modelli: quello di civil law e quello di common law. Il sistema di civil law pone le sue radici nel diritto romano e si contraddistingue per l’intervento pubblico nell’economia: controlli ex ante, notai, registri pubblici, a differenza del sistema di common law radicato nella cultura anglosassone col suo operare ex post senza ausilio né compressioni di autonomia, sulla guida o etero direzione da parte di una giurisprudenza con efficacia non solo sul caso sottopostole, ma nei confronti di tutti. È alla luce del percorso storico, qui brevemente sintetizzato, in cui l’attuale figura del Notaio pubblico trova le proprie origini, che deve analizzarsi il ruolo di ausilio e di controllo delle parti dei contratti, caratteristico del notaio di civil law ed avente origine proprio nel diritto romano e nei suoi successivi sviluppi continentali.