La voce viene comunemente considerata uno dei caratteri sessuali secondari dell’essere umano, differenziata fra maschio e femmina. Eppure proprio la voce, con le sue mille sfumature di grigio fra i toni spiccatamente maschili e femminili, sembra offrirsi come una metafora della parcellizzazione dei generi sessuali sempre più evidente nella società contemporanea. Le mutazioni timbriche della voce non seguono necessariamente di pari passo quelle del corpo, al punto che non è impossibile imbattersi in una voce prettamente virile proferita da un corpo effeminato. Ma il timbro della voce è a sua volta malleabile, soggetto a modifiche temporanee o permanenti, procurate attraverso la chirurgia, la farmacologia o la semplice educazione dell’organo laringeo. Di tanta versatilità ha approfittato anche l’arte, che nel corso della storia ha fatto spesso uso di forme di canto al confine di genere.
Beghelli, M. (2016). Voci oltre il confine di genere. Padova : CLEUP.
Voci oltre il confine di genere
Beghelli, Marco
2016
Abstract
La voce viene comunemente considerata uno dei caratteri sessuali secondari dell’essere umano, differenziata fra maschio e femmina. Eppure proprio la voce, con le sue mille sfumature di grigio fra i toni spiccatamente maschili e femminili, sembra offrirsi come una metafora della parcellizzazione dei generi sessuali sempre più evidente nella società contemporanea. Le mutazioni timbriche della voce non seguono necessariamente di pari passo quelle del corpo, al punto che non è impossibile imbattersi in una voce prettamente virile proferita da un corpo effeminato. Ma il timbro della voce è a sua volta malleabile, soggetto a modifiche temporanee o permanenti, procurate attraverso la chirurgia, la farmacologia o la semplice educazione dell’organo laringeo. Di tanta versatilità ha approfittato anche l’arte, che nel corso della storia ha fatto spesso uso di forme di canto al confine di genere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.