Le operazioni di aumento di capitale iperdiluitive si presentano per la prima volta sul mercato azionario italiano nel 2009, in occasione dell’aumento di capitale di Seat PG, azienda fortemente indebitata e che necessitava di una massiccia ricapitalizzazione per garantire la continuità aziendale. Per aumento di capitale iperdiluitivo si intende un’operazione caratterizzata da un fattore di rettifica dei prezzi (fattore K) prossimo allo zero, o comunque inferiore alla soglia di 0,3, come recentemente stabilito dall’Autorità di Vigilanza1. Queste operazioni sono state caratterizzate da importanti effetti distorsivi sia sul Mercato Telematico Azionario (MTA), attraverso anomali rialzi nei corsi azionari, sia sul mercato degli strumenti finanziari derivati (IDEM), quando il titolo era sottostante a contratti d’opzione call. Dal 2010 al 2016 il tema delle anomalie registrate sul mercato azionario è stato oggetto di dibattito attraverso consultazioni pubbliche che hanno coinvolto, oltre CONSOB e Borsa Italiana, gli operatori del settore e il mondo accademico. Il presente contributo si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti che queste operazioni hanno determinato per gli investitori, ripercorrendo il percorso intrapreso dall’Autorità di Vigilanza nell’affrontare il problema e analizzandone le conseguenze dalla prospettiva sia dell’azionista sia dell’operatore in derivati. Quest’ultimo aspetto, l’impatto sul mercato IDEM, merita particolare attenzione in quanto, sebbene posto ripetutamente in rilievo nel corso delle consultazioni pubbliche 2 , risulta, ad oggi, ancora non oggetto di specifiche misure regolamentari.

Aumenti di capitale iperdiluitivi: analisi degli effetti sul mercato IDEM

Enrica Bolognesi;GALLO, ANGELA;Roberto Tasca
2017

Abstract

Le operazioni di aumento di capitale iperdiluitive si presentano per la prima volta sul mercato azionario italiano nel 2009, in occasione dell’aumento di capitale di Seat PG, azienda fortemente indebitata e che necessitava di una massiccia ricapitalizzazione per garantire la continuità aziendale. Per aumento di capitale iperdiluitivo si intende un’operazione caratterizzata da un fattore di rettifica dei prezzi (fattore K) prossimo allo zero, o comunque inferiore alla soglia di 0,3, come recentemente stabilito dall’Autorità di Vigilanza1. Queste operazioni sono state caratterizzate da importanti effetti distorsivi sia sul Mercato Telematico Azionario (MTA), attraverso anomali rialzi nei corsi azionari, sia sul mercato degli strumenti finanziari derivati (IDEM), quando il titolo era sottostante a contratti d’opzione call. Dal 2010 al 2016 il tema delle anomalie registrate sul mercato azionario è stato oggetto di dibattito attraverso consultazioni pubbliche che hanno coinvolto, oltre CONSOB e Borsa Italiana, gli operatori del settore e il mondo accademico. Il presente contributo si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti che queste operazioni hanno determinato per gli investitori, ripercorrendo il percorso intrapreso dall’Autorità di Vigilanza nell’affrontare il problema e analizzandone le conseguenze dalla prospettiva sia dell’azionista sia dell’operatore in derivati. Quest’ultimo aspetto, l’impatto sul mercato IDEM, merita particolare attenzione in quanto, sebbene posto ripetutamente in rilievo nel corso delle consultazioni pubbliche 2 , risulta, ad oggi, ancora non oggetto di specifiche misure regolamentari.
2017
Enrica Bolognesi;Angela Gallo;Roberto Tasca
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