Félix Guattari attribuiva al movimento ecologista il compito di individuare nuove maniere di stare al mondo e nuove forme di socialità. Dalle sperimentazioni sociali che ridefiniscono lo spazio vissuto, emergono elementi nuovi per un riassetto culturale dell’urbanistica. La loro promozione sul piano politico e tecnico-amministrativo scongiura il pericolo che esse rimangano pratiche di rifugio, facendole invece divenire modelli di vita durevoli ed evolutivi, cambiamenti normativamente auspicabili che rappresentano la possibilità di un mondo radicalmente diverso che larga parte della cittadinanza «è pronta a desiderare». Tali cambiamenti avrebbero potuto essere accolti nella strumentazione concettuale della disciplina urbanistico-pianificatoria, che li ha invece rifiutati, travisandone semmai il messaggio scientifico in una sussunzione riduzionista, di matrice tecnocratica, interna e funzionale ai diktat del turbo-capitalismo. L'articolo approfondisce i temi della discussione tenutasi il 9 giugno 2016 presso la sede dell’Accademia dei Georgofili sul tema "Neoruralità: utopia concreta o prospettiva politica?".
Ilaria Agostini, Daniela Turazza (2017). Il diritto alla campagna. Dialogo su territorio e città, neoruralità e utopia. PROGETTANDO ING, 1, 40-47.
Il diritto alla campagna. Dialogo su territorio e città, neoruralità e utopia
Ilaria Agostini;
2017
Abstract
Félix Guattari attribuiva al movimento ecologista il compito di individuare nuove maniere di stare al mondo e nuove forme di socialità. Dalle sperimentazioni sociali che ridefiniscono lo spazio vissuto, emergono elementi nuovi per un riassetto culturale dell’urbanistica. La loro promozione sul piano politico e tecnico-amministrativo scongiura il pericolo che esse rimangano pratiche di rifugio, facendole invece divenire modelli di vita durevoli ed evolutivi, cambiamenti normativamente auspicabili che rappresentano la possibilità di un mondo radicalmente diverso che larga parte della cittadinanza «è pronta a desiderare». Tali cambiamenti avrebbero potuto essere accolti nella strumentazione concettuale della disciplina urbanistico-pianificatoria, che li ha invece rifiutati, travisandone semmai il messaggio scientifico in una sussunzione riduzionista, di matrice tecnocratica, interna e funzionale ai diktat del turbo-capitalismo. L'articolo approfondisce i temi della discussione tenutasi il 9 giugno 2016 presso la sede dell’Accademia dei Georgofili sul tema "Neoruralità: utopia concreta o prospettiva politica?".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.