Nel 96 d.C. la vita politica di Roma e quella privata di Marziale cambiano per sempre: muore Domiziano, ucciso in una congiura, e diventa princeps un vecchio e austero senatore, Nerva, per quello che sarà un periodo brevissimo ma determinante. Per Marziale, una vera e propria catastrofe: come guadagnarsi un posto presso i potenti che avevano assassinato l'uomo che lui, da ormai vent'anni, adulava senza ritegno pur di assicurarsi una vita dignitosa nell'Urbe? In questo senso, gli ultimi tre libri di Epigrammi possono considerarsi lo specchio di come un cambiamento della vita politica possa sconvolgere la vita di un poeta: una seconda edizione, ripulita di qualsiasi lode o riferimento al principato di Domiziano, e poi un sempre più esplicito e personalissimo nunc redit animus di Marziale per la morte del tiranno, tradotto nel più sfrenato, volgare e licenzioso dei suoi libretti di Epigrammi. Il poeta di Bilbili, come è noto, si arrese al cambiamento: la sua ultima raccolta, piena di malinconia, fu scritta in Spagna, dove Marziale morì dopo aver cantato per l'ultima volta la città che disperatamente amava e con altrettanta passione detestava.
Ambra Russotti (2017). Nunc est (re)scribendum: quando la morte di un tiranno cambia la vita di un poeta. CAMENULAE, 18, 1-10.
Nunc est (re)scribendum: quando la morte di un tiranno cambia la vita di un poeta.
RUSSOTTI, AMBRA
2017
Abstract
Nel 96 d.C. la vita politica di Roma e quella privata di Marziale cambiano per sempre: muore Domiziano, ucciso in una congiura, e diventa princeps un vecchio e austero senatore, Nerva, per quello che sarà un periodo brevissimo ma determinante. Per Marziale, una vera e propria catastrofe: come guadagnarsi un posto presso i potenti che avevano assassinato l'uomo che lui, da ormai vent'anni, adulava senza ritegno pur di assicurarsi una vita dignitosa nell'Urbe? In questo senso, gli ultimi tre libri di Epigrammi possono considerarsi lo specchio di come un cambiamento della vita politica possa sconvolgere la vita di un poeta: una seconda edizione, ripulita di qualsiasi lode o riferimento al principato di Domiziano, e poi un sempre più esplicito e personalissimo nunc redit animus di Marziale per la morte del tiranno, tradotto nel più sfrenato, volgare e licenzioso dei suoi libretti di Epigrammi. Il poeta di Bilbili, come è noto, si arrese al cambiamento: la sua ultima raccolta, piena di malinconia, fu scritta in Spagna, dove Marziale morì dopo aver cantato per l'ultima volta la città che disperatamente amava e con altrettanta passione detestava.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.