Il saggio indaga, in modo originale, il ruolo dell'attore waki nel teatro nō. Discute criticamente, al fine di pervenire ad una nuova tassonomia più rispettosa delle sue funzioni sceniche, drammaturgiche, simboliche e propriamente teatrali, le definizioni che sono state assegnate nel tempo a questo ruolo-tipo. Inquadrando il waki in una cornice antropologica e leggendolo sullo sfondo del buddhismo, inoltre, lo studio mette in discussione la sua subalternità nei confronti dello shite, protagonista del teatro fondato tra XIV e XV secolo da Zeami Motokiyo. In tal modo si individua nel waki un fulcro imprescindibile affinché la relazione teatrale del nō – una via estetica all'illuminazione – possa innescarsi e produrre i suoi effetti.
Waki. Il nō visto di lato
Matteo Casari
2017
Abstract
Il saggio indaga, in modo originale, il ruolo dell'attore waki nel teatro nō. Discute criticamente, al fine di pervenire ad una nuova tassonomia più rispettosa delle sue funzioni sceniche, drammaturgiche, simboliche e propriamente teatrali, le definizioni che sono state assegnate nel tempo a questo ruolo-tipo. Inquadrando il waki in una cornice antropologica e leggendolo sullo sfondo del buddhismo, inoltre, lo studio mette in discussione la sua subalternità nei confronti dello shite, protagonista del teatro fondato tra XIV e XV secolo da Zeami Motokiyo. In tal modo si individua nel waki un fulcro imprescindibile affinché la relazione teatrale del nō – una via estetica all'illuminazione – possa innescarsi e produrre i suoi effetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.