L’articolo studia le immagini nautiche in funzione di metafore testuali nei principali poemi epico-cavallereschi fra Quattro e Cinquecento: capolavori come il Morgante, l’Inamoramento de Orlando e l’Orlando Furioso, e opere importanti come la Continuazione di Nicolò degli Agostini e il Mambriano del Cieco da Ferrara. Nel Morgante l’immagine ritorna di continuo ed è fondamentale per l’autorappresentazione dell’autore. Boiardo usa la metafora una sola volta, riportandola a una dimensione epica e classicheggiante, mentre nella Continuazione di Agostini e nel Mambriano è spesso combinata con le invocazioni. Ariosto vi ricorre nell’ultimo canto dell’Orlando furioso, in cui rappresenta gli amici adunati sulle sponde del porto a cui sta per giungere la barca del poema. L’importanza di questo percorso è colta da Tasso, che nel proemio della Gerusalemme liberata riprende la metafora nautica non più in senso metaletterario ma in senso esistenziale.
Giuseppe Ledda (2017). La navigazione come metafora testuale nei poemi epico-cavallereschi: da Pulci ad Ariosto. ITALIANISTICA, XLVI(3), 67-87 [10.19272/201701303004].
La navigazione come metafora testuale nei poemi epico-cavallereschi: da Pulci ad Ariosto
Giuseppe Ledda
2017
Abstract
L’articolo studia le immagini nautiche in funzione di metafore testuali nei principali poemi epico-cavallereschi fra Quattro e Cinquecento: capolavori come il Morgante, l’Inamoramento de Orlando e l’Orlando Furioso, e opere importanti come la Continuazione di Nicolò degli Agostini e il Mambriano del Cieco da Ferrara. Nel Morgante l’immagine ritorna di continuo ed è fondamentale per l’autorappresentazione dell’autore. Boiardo usa la metafora una sola volta, riportandola a una dimensione epica e classicheggiante, mentre nella Continuazione di Agostini e nel Mambriano è spesso combinata con le invocazioni. Ariosto vi ricorre nell’ultimo canto dell’Orlando furioso, in cui rappresenta gli amici adunati sulle sponde del porto a cui sta per giungere la barca del poema. L’importanza di questo percorso è colta da Tasso, che nel proemio della Gerusalemme liberata riprende la metafora nautica non più in senso metaletterario ma in senso esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.