I proemi e gli epiloghi del Morgante di Luigi Pulci, pur vicini a quelli della tradizione canterina, mostrano una presenza più evidente della voce del poeta e una dimensione metaletteraria e metatestuale più accentuata. Ciò avviene anche all’interno dei singoli cantari dove sono più frequenti e vari gli interventi diretti del poeta funzionali alla propria autorappresentazione. Inoltre il narratore-poeta si fa sempre più intrusivo nel corso del poema sino ad assumere la dimensione di vero protagonista nei cinque nuovi cantari aggiunti nella seconda edizione del 1483.
Giuseppe Ledda (2017). Retorica proemiale e autorappresentazione del poeta nel «Morgante» di Luigi Pulci. STUDI E PROBLEMI DI CRITICA TESTUALE, 95, 91-126 [10.19272/201708302006].
Retorica proemiale e autorappresentazione del poeta nel «Morgante» di Luigi Pulci
Giuseppe Ledda
2017
Abstract
I proemi e gli epiloghi del Morgante di Luigi Pulci, pur vicini a quelli della tradizione canterina, mostrano una presenza più evidente della voce del poeta e una dimensione metaletteraria e metatestuale più accentuata. Ciò avviene anche all’interno dei singoli cantari dove sono più frequenti e vari gli interventi diretti del poeta funzionali alla propria autorappresentazione. Inoltre il narratore-poeta si fa sempre più intrusivo nel corso del poema sino ad assumere la dimensione di vero protagonista nei cinque nuovi cantari aggiunti nella seconda edizione del 1483.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.