Le "Avvertenze d'arte" rappresentano la prima Carta italiana del restauro delle superfici architettoniche, che costituisce un'estensione della più nota Carta del restauro di Camillo Boito del 1883, presentata in occasione del Congresso nazionale Ingegneri e Architetti di Roma. Lo scopo innovativo e di perdurante attualità delle “Avvertenze d’arte”, nate sotto l’egida del Comitato per Bologna storico e artistica, risiede nell’intento di far comprendere che pur la semplice manutenzione delle superfici architettoniche non è un fatto meramente tecnico ma che esso consiste in un vero e proprio progetto di restauro architettonico, un atto critico da condurre mediante la comprensione circostanziata del significato linguistico, storico e tecnico dei differenti tipi di finiture. L’innovazione va ben oltre il concetto di ‘progetto del colore’ e di ‘ripristino’ delle superfici architettoniche laddove affronta, poi, due temi cruciali del restauro che sono quelli della conservazione delle “patine” e della “distinguibilità” degli interventi negli edifici del Quattrocento per salvaguardarne, mediante la necessaria accortezza tecnica, gli importanti valori storici e culturali. Il senso dell’impianto concettuale che presiede alle “Avvertenze” è, indirettamente, quello della tutela diffusa del paesaggio urbano afferente all’intero centro storico che tanto stava a cuore al Rubbiani e al Comitato, impegnati, nello stesso periodo di emanazione delle “Avvertenze”, nella lotta per la salvaguardia della cinta urbica di Bologna, con tutte le sue mura e le sue porte.
claudio galli (2015). Le “Avvertenze d’Arte“: prima carta italiana del restauro delle superfici architettoniche, dettata da Alfonso Rubbiani. PALLADIO, 56, 111-134.
Le “Avvertenze d’Arte“: prima carta italiana del restauro delle superfici architettoniche, dettata da Alfonso Rubbiani
claudio galli
2015
Abstract
Le "Avvertenze d'arte" rappresentano la prima Carta italiana del restauro delle superfici architettoniche, che costituisce un'estensione della più nota Carta del restauro di Camillo Boito del 1883, presentata in occasione del Congresso nazionale Ingegneri e Architetti di Roma. Lo scopo innovativo e di perdurante attualità delle “Avvertenze d’arte”, nate sotto l’egida del Comitato per Bologna storico e artistica, risiede nell’intento di far comprendere che pur la semplice manutenzione delle superfici architettoniche non è un fatto meramente tecnico ma che esso consiste in un vero e proprio progetto di restauro architettonico, un atto critico da condurre mediante la comprensione circostanziata del significato linguistico, storico e tecnico dei differenti tipi di finiture. L’innovazione va ben oltre il concetto di ‘progetto del colore’ e di ‘ripristino’ delle superfici architettoniche laddove affronta, poi, due temi cruciali del restauro che sono quelli della conservazione delle “patine” e della “distinguibilità” degli interventi negli edifici del Quattrocento per salvaguardarne, mediante la necessaria accortezza tecnica, gli importanti valori storici e culturali. Il senso dell’impianto concettuale che presiede alle “Avvertenze” è, indirettamente, quello della tutela diffusa del paesaggio urbano afferente all’intero centro storico che tanto stava a cuore al Rubbiani e al Comitato, impegnati, nello stesso periodo di emanazione delle “Avvertenze”, nella lotta per la salvaguardia della cinta urbica di Bologna, con tutte le sue mura e le sue porte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.