INTRODUZIONE La riabilitazione svolge un ruolo fondamentale nell’anziano, sia per evitare il rischio di fratture, che per rieducare il paziente che ha subito fratture da fragilità. Le strategie utilizzate però sono spesso dettate dalla sola esperienza clinica, senza chiari riferimenti alle evidenze scientifiche. Scopo di questo lavoro è puntualizzare le migliori indicazioni preventive e rieducative, basandosi sullo stato dell’arte delle conoscenze attuali. MATERIALI E METODI E’ stata effettuata una ricerca nei database PubMed, Cochrane Library e Chartered Society of Physiotherapy U.K. Dal materiale scientifico reperito sono state desunte le evidenze scientifiche, che hanno permesso di individuare alcune indicazioni utili alla formulazione degli obiettivi e delle strategie della riabilitazione. RISULTATI Gli obiettivi della prevenzione nel soggetto osteoporotico sono di ridurre il rischio di caduta e di frattura e di migliorare o mantenere la densità minerale ossea. Gli obiettivi nel paziente che ha subito fratture da fragilità sono il controllo del dolore, il recupero della stazione eretta, dell’autonomia nella deambulazione e degli schemi gestuali. Il miglioramento della forza muscolare, della coordinazione e dell’equilibrio sono fondamentali per prevenire cadute accidentali ed ulteriori fratture. La diagnosi di osteoporosi avviene tramite misurazione della Bone Mineral Density, ma la valutazione del soggetto deve essere sia muscolo-scheletrica che sistemica, in particolare per le persone anziane che presentano frequentemente comorbidità. Questa analisi utilizza il modello bio-psico-sociale, che considera come lo stato di salute sia influenzato dall’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali. L’I.C.F. è indicato come principale strumento di classificazione. La valutazione si articola nell’anamnesi e nella valutazione posturale, funzionale, gestuale e degli stili di vita della persona, in correlazione con i fattori contestuali. Questo permette di stabilire un programma riabilitativo in cui ogni proposta terapeutica deve essere concordata con il medico, accettata dal paziente, coerente con l’obiettivo terapeutico e continuamente verificata nella sua efficacia. Gli strumenti di verifica che hanno dimostrato la maggior semplicità, economicità, validità e affidabilità sono le scale di valutazione del dolore, della funzionalità e della salute generale (VAS, McGill Pain Questionnaire, Berg Balance Scale, Barthel Index, Qualeffo, SF-36), alcuni test clinici (test di Schober e Forestiere, One-legged stance, test di Tinetti, esame della forza muscolare isometrica degli estensori dorsali) e il diario che rileva il numero delle cadute. Un trattamento efficace dovrebbe includere esercizi attivi ad intensità assai bassa e basso impatto, rinforzo muscolare distrettuale e localizzato con bracci di leva corti e, per il recupero dell’equilibrio, esercizi contro gravità senza pesi, controllo sequenziale conoscitivo, bio-feedback. Inoltre sono indicati esercizi per la propriocettività, il miglioramento del controllo posturale, il ripristino degli schemi motori e corporei, l’equilibrio, la stabilizzazione sia in statica che in dinamica. DISCUSSIONE I risultati della ricerca in letteratura consentono di programmare un percorso valutativo e terapeutico in linea con le più recenti acquisizioni, che ha dimostrato efficacia non solo sul piano rieducativo, ma anche su quello preventivo. CONCLUSIONI Un protocollo riabilitativo adeguatamente condotto può integrare la terapia farmacologica nell’anziano con osteoporosi, riducendo il dolore e gli eventuali fattori di rischio di caduta legati alla riduzione dell’equilibrio e della forza muscolare.

VANTI, C. (2011). La Riabilitazione del paziente con fratture da fragilità. Stato dell’arte.

La Riabilitazione del paziente con fratture da fragilità. Stato dell’arte

VANTI, CARLA
2011

Abstract

INTRODUZIONE La riabilitazione svolge un ruolo fondamentale nell’anziano, sia per evitare il rischio di fratture, che per rieducare il paziente che ha subito fratture da fragilità. Le strategie utilizzate però sono spesso dettate dalla sola esperienza clinica, senza chiari riferimenti alle evidenze scientifiche. Scopo di questo lavoro è puntualizzare le migliori indicazioni preventive e rieducative, basandosi sullo stato dell’arte delle conoscenze attuali. MATERIALI E METODI E’ stata effettuata una ricerca nei database PubMed, Cochrane Library e Chartered Society of Physiotherapy U.K. Dal materiale scientifico reperito sono state desunte le evidenze scientifiche, che hanno permesso di individuare alcune indicazioni utili alla formulazione degli obiettivi e delle strategie della riabilitazione. RISULTATI Gli obiettivi della prevenzione nel soggetto osteoporotico sono di ridurre il rischio di caduta e di frattura e di migliorare o mantenere la densità minerale ossea. Gli obiettivi nel paziente che ha subito fratture da fragilità sono il controllo del dolore, il recupero della stazione eretta, dell’autonomia nella deambulazione e degli schemi gestuali. Il miglioramento della forza muscolare, della coordinazione e dell’equilibrio sono fondamentali per prevenire cadute accidentali ed ulteriori fratture. La diagnosi di osteoporosi avviene tramite misurazione della Bone Mineral Density, ma la valutazione del soggetto deve essere sia muscolo-scheletrica che sistemica, in particolare per le persone anziane che presentano frequentemente comorbidità. Questa analisi utilizza il modello bio-psico-sociale, che considera come lo stato di salute sia influenzato dall’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali. L’I.C.F. è indicato come principale strumento di classificazione. La valutazione si articola nell’anamnesi e nella valutazione posturale, funzionale, gestuale e degli stili di vita della persona, in correlazione con i fattori contestuali. Questo permette di stabilire un programma riabilitativo in cui ogni proposta terapeutica deve essere concordata con il medico, accettata dal paziente, coerente con l’obiettivo terapeutico e continuamente verificata nella sua efficacia. Gli strumenti di verifica che hanno dimostrato la maggior semplicità, economicità, validità e affidabilità sono le scale di valutazione del dolore, della funzionalità e della salute generale (VAS, McGill Pain Questionnaire, Berg Balance Scale, Barthel Index, Qualeffo, SF-36), alcuni test clinici (test di Schober e Forestiere, One-legged stance, test di Tinetti, esame della forza muscolare isometrica degli estensori dorsali) e il diario che rileva il numero delle cadute. Un trattamento efficace dovrebbe includere esercizi attivi ad intensità assai bassa e basso impatto, rinforzo muscolare distrettuale e localizzato con bracci di leva corti e, per il recupero dell’equilibrio, esercizi contro gravità senza pesi, controllo sequenziale conoscitivo, bio-feedback. Inoltre sono indicati esercizi per la propriocettività, il miglioramento del controllo posturale, il ripristino degli schemi motori e corporei, l’equilibrio, la stabilizzazione sia in statica che in dinamica. DISCUSSIONE I risultati della ricerca in letteratura consentono di programmare un percorso valutativo e terapeutico in linea con le più recenti acquisizioni, che ha dimostrato efficacia non solo sul piano rieducativo, ma anche su quello preventivo. CONCLUSIONI Un protocollo riabilitativo adeguatamente condotto può integrare la terapia farmacologica nell’anziano con osteoporosi, riducendo il dolore e gli eventuali fattori di rischio di caduta legati alla riduzione dell’equilibrio e della forza muscolare.
2011
I Congresso Internazionale S.I.F. (Società Italiana di Fisioterapia): La fisioterapia nella prevenzione e nel trattamento delle disfunzioni nell’anziano
VANTI, C. (2011). La Riabilitazione del paziente con fratture da fragilità. Stato dell’arte.
VANTI, CARLA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/623627
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