1 - Introduzione La manipolazione è una tecnica ampiamente utilizzata nel trattamento delle disfunzioni muscolo-scheletriche; svariati studi e revisioni ne hanno indagato i risultati clinici, ma non sono altrettanto chiari i meccanismi di azione, locali e riflessi. 2 - Scopo del lavoro Raccolta, comparazione e revisione dei dati quantificabili relativi agli effetti neurofisiologici e biomeccanici della manipulative therapy. 3 - Materiali e metodi Tra il dicembre 2006 ed il settembre 2007 è stata effettuata una ricerca nelle Banche dati Pubmed, Embase, Cinhal e Pedro, utilizzando come keywords “Manipulation”, “Manipulative therapy” e “Manual therapy”. Sulla base dei 42 studi selezionati (trial randomizzati controllati con almeno un singolo cieco e revisioni della letteratura), è stata effettuata una revisione narrativa della letteratura. 4 - Risultati Gli effetti delle manipolazioni articolari sono stati suddivisi in biomeccanici, neurofisiologici e cardiocircolatori, e ne è stata valutata l’eventuale influenza reciproca. Sono state riscontrate sperimentalmente modifiche sui parametri pressori intra-articolari e discali, sull’articolarità, sull’attività muscolare riflessa e volontaria, nonché sulla sintomatologia algica, quantificata in base alle variazioni di pressure pain threshold e free grip pain threshold. Sono state inoltre individuate ulteriori modifiche sui parametri della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e della skin conduttance. 5 – Discussione Il problema principale nel reperire i dati del presente studio, è stata la frequente scarsità di collegamenti tra evidenze neurofisiologiche e biomeccaniche da un lato, e pratica clinica dall’altro. Sono svariati gli studi che sanciscono la maggiore efficacia della manipolazione rispetto al placebo; di contro, però, a tutt’oggi non ci sono riscontri evidenti sul fatto che la manipolazione articolare sia più efficace di altre tecniche di terapia manuale. 6 – Conclusioni La manipulative therapy induce modifiche biomeccaniche e neurofisiologiche parzialmente quantificabili e correlate tra loro, seppur circoscritte al periodo successivo al trattamento. Per individuare in modo ulteriormente specifico ed accurato tali modifiche – nonché per collegarle in modo significativo alla pratica clinica – sono necessari studi dotati di una maggior omogeneità per quanto riguarda sia le outcome measures che la tipologia di tecnica manipolativa applicata, quanto a segmento interessato, direzione e verso.

VANTI, C. (2008). Manipolazioni articolari: evidenze neurofisiologiche e biomeccaniche.

Manipolazioni articolari: evidenze neurofisiologiche e biomeccaniche

VANTI, CARLA
2008

Abstract

1 - Introduzione La manipolazione è una tecnica ampiamente utilizzata nel trattamento delle disfunzioni muscolo-scheletriche; svariati studi e revisioni ne hanno indagato i risultati clinici, ma non sono altrettanto chiari i meccanismi di azione, locali e riflessi. 2 - Scopo del lavoro Raccolta, comparazione e revisione dei dati quantificabili relativi agli effetti neurofisiologici e biomeccanici della manipulative therapy. 3 - Materiali e metodi Tra il dicembre 2006 ed il settembre 2007 è stata effettuata una ricerca nelle Banche dati Pubmed, Embase, Cinhal e Pedro, utilizzando come keywords “Manipulation”, “Manipulative therapy” e “Manual therapy”. Sulla base dei 42 studi selezionati (trial randomizzati controllati con almeno un singolo cieco e revisioni della letteratura), è stata effettuata una revisione narrativa della letteratura. 4 - Risultati Gli effetti delle manipolazioni articolari sono stati suddivisi in biomeccanici, neurofisiologici e cardiocircolatori, e ne è stata valutata l’eventuale influenza reciproca. Sono state riscontrate sperimentalmente modifiche sui parametri pressori intra-articolari e discali, sull’articolarità, sull’attività muscolare riflessa e volontaria, nonché sulla sintomatologia algica, quantificata in base alle variazioni di pressure pain threshold e free grip pain threshold. Sono state inoltre individuate ulteriori modifiche sui parametri della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e della skin conduttance. 5 – Discussione Il problema principale nel reperire i dati del presente studio, è stata la frequente scarsità di collegamenti tra evidenze neurofisiologiche e biomeccaniche da un lato, e pratica clinica dall’altro. Sono svariati gli studi che sanciscono la maggiore efficacia della manipolazione rispetto al placebo; di contro, però, a tutt’oggi non ci sono riscontri evidenti sul fatto che la manipolazione articolare sia più efficace di altre tecniche di terapia manuale. 6 – Conclusioni La manipulative therapy induce modifiche biomeccaniche e neurofisiologiche parzialmente quantificabili e correlate tra loro, seppur circoscritte al periodo successivo al trattamento. Per individuare in modo ulteriormente specifico ed accurato tali modifiche – nonché per collegarle in modo significativo alla pratica clinica – sono necessari studi dotati di una maggior omogeneità per quanto riguarda sia le outcome measures che la tipologia di tecnica manipolativa applicata, quanto a segmento interessato, direzione e verso.
2008
Congresso R & R 2008 – Rachide & Riabilitazione Multidisciplinare – Quarto Evidence-Based Meeting
VANTI, C. (2008). Manipolazioni articolari: evidenze neurofisiologiche e biomeccaniche.
VANTI, CARLA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/623603
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