Negli ultimi decenni si è sempre più diffuso l’utilizzo di scale di valutazione per misurare lo stato di salute, il livello di disabilità, la partecipazione sociale e l’impatto del dolore sulla sfera personale, affettiva, relazionale della persona. Purtroppo, a fronte dell’ampia gamma di scale reperibili in lingua inglese, solo un limitato numero è disponibile nella versione italiana e spesso nella pratica corrente si utilizzano traduzioni “artigianali”, lessicalmente non adattate al contesto culturale del paziente e quindi non affidabili e valide quanto la versione nella lingua originale. E’ stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista “Spine”, a cura di un gruppo formato da medici e fisioterapisti, il lavoro di traduzione, adattamento culturale e validazione della versione italiana dell’Oswestry Disability Index (ODI–I), una delle più note ed universalmente utilizzate scale di valutazione della disabilità legata al dolore lombare. Il lavoro ha considerato l’ultima versione dell’ODI (la versione 2.1a) e si è articolato in una prima fase di messa a punto della traduzione italiana, nella somministrazione del questionario a 126 soggetti e in un’approfondita analisi psicometrica, che ha incluso analisi fattoriale, di affidabilità (consistenza interna e ripetibilità test-retest), di validità concorrente (comparazione con la Visual Analogue Scale) e di validità di costrutto (comparazione con il Roland-Morris Disability Questionnaire e con la Short Form Health Survey-36). L’analisi ha dimostrato che l’ODI-I possiede buone proprietà psicometriche, analogamente alle versioni attualmente esistenti in svariate altre lingue nel mondo, e che quindi se ne può raccomandare l’uso. Per favorire il più ampio utilizzo da parte dei fisioterapisti di questa scala, finalmente validata nella nostra lingua, con piacere siamo in grado di pubblicare su Scienza Riabilitativa la versione italiana dell’ODI 2.1a (ODI-I).
Development of the Italian Version of the Oswestry Disability Index (ODI-I). A cross-cultural adaptation, reliability, and validity study
VANTI, CARLA
2009
Abstract
Negli ultimi decenni si è sempre più diffuso l’utilizzo di scale di valutazione per misurare lo stato di salute, il livello di disabilità, la partecipazione sociale e l’impatto del dolore sulla sfera personale, affettiva, relazionale della persona. Purtroppo, a fronte dell’ampia gamma di scale reperibili in lingua inglese, solo un limitato numero è disponibile nella versione italiana e spesso nella pratica corrente si utilizzano traduzioni “artigianali”, lessicalmente non adattate al contesto culturale del paziente e quindi non affidabili e valide quanto la versione nella lingua originale. E’ stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista “Spine”, a cura di un gruppo formato da medici e fisioterapisti, il lavoro di traduzione, adattamento culturale e validazione della versione italiana dell’Oswestry Disability Index (ODI–I), una delle più note ed universalmente utilizzate scale di valutazione della disabilità legata al dolore lombare. Il lavoro ha considerato l’ultima versione dell’ODI (la versione 2.1a) e si è articolato in una prima fase di messa a punto della traduzione italiana, nella somministrazione del questionario a 126 soggetti e in un’approfondita analisi psicometrica, che ha incluso analisi fattoriale, di affidabilità (consistenza interna e ripetibilità test-retest), di validità concorrente (comparazione con la Visual Analogue Scale) e di validità di costrutto (comparazione con il Roland-Morris Disability Questionnaire e con la Short Form Health Survey-36). L’analisi ha dimostrato che l’ODI-I possiede buone proprietà psicometriche, analogamente alle versioni attualmente esistenti in svariate altre lingue nel mondo, e che quindi se ne può raccomandare l’uso. Per favorire il più ampio utilizzo da parte dei fisioterapisti di questa scala, finalmente validata nella nostra lingua, con piacere siamo in grado di pubblicare su Scienza Riabilitativa la versione italiana dell’ODI 2.1a (ODI-I).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.