La città, soprattutto se di grandi dimensioni, è, e lo è sempre di più negli ultimi decenni, luogo di banalità e meraviglia, creatività e mediocrità, violenza e tolleranza. Nei centri di piccole o medie dimensioni i problemi legati all’abitare sono meno frequenti, ma minore è anche la possibilità per il cittadino di godere delle infinite risorse culturali, sociali ed economiche che una struttura metropolitana complessa può mettergli a disposizione. Si abita la città nelle proprie residenze, nei luoghi di lavoro, in quelli per lo spettacolo e lo sport, nei ristoranti, negli ospedali, nei parchi e nelle piazze. Le si abita da cittadini e da turisti. Le si può abitare in modo virtuale, da cibernauta o da clandestino. Ne si può godere o la si può subire.
ALESSANDRO MARATA (2017). Abitare la città contemporanea. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, 112, 73-82 [10.3280/SUR2017-112008].
Abitare la città contemporanea
ALESSANDRO MARATA
2017
Abstract
La città, soprattutto se di grandi dimensioni, è, e lo è sempre di più negli ultimi decenni, luogo di banalità e meraviglia, creatività e mediocrità, violenza e tolleranza. Nei centri di piccole o medie dimensioni i problemi legati all’abitare sono meno frequenti, ma minore è anche la possibilità per il cittadino di godere delle infinite risorse culturali, sociali ed economiche che una struttura metropolitana complessa può mettergli a disposizione. Si abita la città nelle proprie residenze, nei luoghi di lavoro, in quelli per lo spettacolo e lo sport, nei ristoranti, negli ospedali, nei parchi e nelle piazze. Le si abita da cittadini e da turisti. Le si può abitare in modo virtuale, da cibernauta o da clandestino. Ne si può godere o la si può subire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.