Il litorale emiliano-romagnolo costituisce un'importante ricchezza naturalistica e socio-economica a livello nazionale, per questo motivo la difesa della costa è tra i temi d’interesse dell’azione di governo della Regione Emilia-Romagna e di diversi Enti locali. La conoscenza dello stato attuale della costa e della sua evoluzione nel tempo sono tra i requisiti fondamentali per una corretta definizione delle politiche di salvaguardia del patrimonio paesaggistico – ambientale e di tutela del quadro economico della fascia costiera. Per questo motivo da diversi decenni l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae), su incarico della Regione, svolge attività di monitoraggio per l’individuazione delle dinamiche costiere ed il riconoscimento dei vari fattori incidenti sulla dinamica litoranea e le criticità presenti. In questo ambito si inseriscono le periodiche campagne di rilievo topografico e/o batimetrico della spiaggia emersa e dei fondali antistanti. Queste misure sono indispensabili per monitorare la continua evoluzione del litorale dovuto al fenomeno dell’erosione costiera e decidere quali politiche adottare per la sua conservazione nel tempo. Una delle tecniche di conservazione è il ripascimento, tecnica che prevede l’apporto di sabbia proveniente da accumuli litoranei e giacimenti sottomarini nelle zone più colpite dall’erosione. Per svolgere adeguatamente questa attività è fondamentale conoscere la quantità di materiale eroso dal mare e questo valore viene solitamente stimato confrontando tra loro i rilievi topografici e/o batimetrici eseguite nella medesima area in tempi diversi. Al fine di poter correttamente confrontare rilievi eseguiti in periodi diversi, e anche da ditte differenti, è necessario definire in modo univoco un sistema di riferimento a cui riferire tutti i rilievi. Tale sistema di riferimento è bene che sia adeguato per precisione e materializzazione alle tecniche di rilievo che si intendono utilizzare. Per questo motivo l’Unità Mare Costa di Arpae, per conto della Regione Emilia-Romagna, ha riscontrato la necessità di costruire una struttura geodetica di riferimento per le future attività di monitoraggio lungo il litorale emiliano–romagnolo. In questo lavoro vengono descritte le varie fasi che hanno condotto alla creazione di questa struttura di riferimento denominata Rete Geodetica Costiera (RGC), realizzata dall’Unità Mare Costa di Arpae in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DiCAM) dell’Università di Bologna.
Stefano Gandolfi, N.D.N. (2017). La Rete Geodetica Costiera della Regione Emilia–Romagna. Milano : ASITA.
La Rete Geodetica Costiera della Regione Emilia–Romagna
Stefano Gandolfi
;Luca Tavasci;Luca Poluzzi;Nicola Cenni
2017
Abstract
Il litorale emiliano-romagnolo costituisce un'importante ricchezza naturalistica e socio-economica a livello nazionale, per questo motivo la difesa della costa è tra i temi d’interesse dell’azione di governo della Regione Emilia-Romagna e di diversi Enti locali. La conoscenza dello stato attuale della costa e della sua evoluzione nel tempo sono tra i requisiti fondamentali per una corretta definizione delle politiche di salvaguardia del patrimonio paesaggistico – ambientale e di tutela del quadro economico della fascia costiera. Per questo motivo da diversi decenni l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae), su incarico della Regione, svolge attività di monitoraggio per l’individuazione delle dinamiche costiere ed il riconoscimento dei vari fattori incidenti sulla dinamica litoranea e le criticità presenti. In questo ambito si inseriscono le periodiche campagne di rilievo topografico e/o batimetrico della spiaggia emersa e dei fondali antistanti. Queste misure sono indispensabili per monitorare la continua evoluzione del litorale dovuto al fenomeno dell’erosione costiera e decidere quali politiche adottare per la sua conservazione nel tempo. Una delle tecniche di conservazione è il ripascimento, tecnica che prevede l’apporto di sabbia proveniente da accumuli litoranei e giacimenti sottomarini nelle zone più colpite dall’erosione. Per svolgere adeguatamente questa attività è fondamentale conoscere la quantità di materiale eroso dal mare e questo valore viene solitamente stimato confrontando tra loro i rilievi topografici e/o batimetrici eseguite nella medesima area in tempi diversi. Al fine di poter correttamente confrontare rilievi eseguiti in periodi diversi, e anche da ditte differenti, è necessario definire in modo univoco un sistema di riferimento a cui riferire tutti i rilievi. Tale sistema di riferimento è bene che sia adeguato per precisione e materializzazione alle tecniche di rilievo che si intendono utilizzare. Per questo motivo l’Unità Mare Costa di Arpae, per conto della Regione Emilia-Romagna, ha riscontrato la necessità di costruire una struttura geodetica di riferimento per le future attività di monitoraggio lungo il litorale emiliano–romagnolo. In questo lavoro vengono descritte le varie fasi che hanno condotto alla creazione di questa struttura di riferimento denominata Rete Geodetica Costiera (RGC), realizzata dall’Unità Mare Costa di Arpae in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DiCAM) dell’Università di Bologna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.