La sopravvivenza dei simboli e miti della tradizione sciamanica: un file rouge che non si è spezzato nella poesia ungherese moderna e contemporanea. Nella poesia ungherese moderna e contemporanea i motivi dell’antica tradizione sopravvivono in molteplici forme. I richiami alle concezioni tipiche della visione del mondo degli antichi Ugrofinni, come la sacralità della flora e della fauna o l’esistenza intesa come un percorso iniziatico e metamorfico di renovatio, sono ricorrenti. Facciamo riferimento, a tal proposito, alla produzione lirica di poeti come Dezső Kosztolányi, Mihály Váci e A. Károly Berczeli. Parimenti, indubbi elementi che si riallacciano allo scenario mitico dei padri si percepiscono nella poesia ungherese di Transilvania. Basti pensare, al riguardo, alla poesia di Emese Egyed. Anche i poeti ebrei, tra cui József Kiss e Miklós Radnóti, hanno condiviso e assimilato pienamente e, probabilmente senza consapevolezza, come la maggior parte dei poeti ungheresi di nascita, un modo di concepire la vita che affonda le sue radici nel sistema sciamanico di credenze di matrice uralica e siberiana.
Carla Corradi Musi (2018). La sopravvivenza di simboli e miti della tradizione sciamanica: un file rouge che non si è spezzato nella poesia ungherese moderna e contemporanea.. Szombathely : Savaria University Press.
La sopravvivenza di simboli e miti della tradizione sciamanica: un file rouge che non si è spezzato nella poesia ungherese moderna e contemporanea.
Carla Corradi Musi
2018
Abstract
La sopravvivenza dei simboli e miti della tradizione sciamanica: un file rouge che non si è spezzato nella poesia ungherese moderna e contemporanea. Nella poesia ungherese moderna e contemporanea i motivi dell’antica tradizione sopravvivono in molteplici forme. I richiami alle concezioni tipiche della visione del mondo degli antichi Ugrofinni, come la sacralità della flora e della fauna o l’esistenza intesa come un percorso iniziatico e metamorfico di renovatio, sono ricorrenti. Facciamo riferimento, a tal proposito, alla produzione lirica di poeti come Dezső Kosztolányi, Mihály Váci e A. Károly Berczeli. Parimenti, indubbi elementi che si riallacciano allo scenario mitico dei padri si percepiscono nella poesia ungherese di Transilvania. Basti pensare, al riguardo, alla poesia di Emese Egyed. Anche i poeti ebrei, tra cui József Kiss e Miklós Radnóti, hanno condiviso e assimilato pienamente e, probabilmente senza consapevolezza, come la maggior parte dei poeti ungheresi di nascita, un modo di concepire la vita che affonda le sue radici nel sistema sciamanico di credenze di matrice uralica e siberiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.