A dispetto dell’enorme importanza che l’abbigliamento e la moda rivestono per l’esistenza umana nel suo complesso, c’è stata fino a tempi non troppo lontani una tendenza generale a ignorarli sul piano intellettuale e istituzionale. Se è corretto parlare di una diffusa tendenza a negarle legittimità intellettuale e istituzionale in riferimento alla sociologia, alla storia, alla psicologia e ancora ad altre discipline umanistiche, lo è probabilmente in misura persino maggiore nel caso della filosofia. Effettuando una ricognizione storico-critica in questo campo risulta però evidente come diversi filosofi, soprattutto tra Ottocento e Novecento, abbiano nutrito un interesse genuino e talvolta anche profondo per un fenomeno come la moda. E sebbene alcuni di questi pensatori abbiano espresso un tale interesse solamente in maniera cursoria o occasionale, si dà anche il caso che diversi di loro abbiano assunto la moda invece come argomento di opere abbastanza ampie e sistematiche. Ciò è stato riconosciuto solo in rari casi dagli studiosi attivi nel campo dei fashion studies, di modo che una riscoperta e, in certi casi, una riabilitazione di tali !gure risulta opportuna. Il presente contributo, condotto con un metodo perlopiù storico-ricostruttivo, offrirà dunque un attraversamento, per così dire, di un certo numero di stazioni e articolazioni del pensiero filosofico sulla moda. D’altra parte, questo tipo di approccio non esclude affatto la presenza di una componente interpretativa nella trattazione dei singoli autori (Kant, Garve, Hegel, Nietzsche, Spencer, James, Vischer, Simmel, Benjamin, Adorno, Fink).

Filosofie della moda: una ricostruzione storico-interpretativa

stefano marino
2017

Abstract

A dispetto dell’enorme importanza che l’abbigliamento e la moda rivestono per l’esistenza umana nel suo complesso, c’è stata fino a tempi non troppo lontani una tendenza generale a ignorarli sul piano intellettuale e istituzionale. Se è corretto parlare di una diffusa tendenza a negarle legittimità intellettuale e istituzionale in riferimento alla sociologia, alla storia, alla psicologia e ancora ad altre discipline umanistiche, lo è probabilmente in misura persino maggiore nel caso della filosofia. Effettuando una ricognizione storico-critica in questo campo risulta però evidente come diversi filosofi, soprattutto tra Ottocento e Novecento, abbiano nutrito un interesse genuino e talvolta anche profondo per un fenomeno come la moda. E sebbene alcuni di questi pensatori abbiano espresso un tale interesse solamente in maniera cursoria o occasionale, si dà anche il caso che diversi di loro abbiano assunto la moda invece come argomento di opere abbastanza ampie e sistematiche. Ciò è stato riconosciuto solo in rari casi dagli studiosi attivi nel campo dei fashion studies, di modo che una riscoperta e, in certi casi, una riabilitazione di tali !gure risulta opportuna. Il presente contributo, condotto con un metodo perlopiù storico-ricostruttivo, offrirà dunque un attraversamento, per così dire, di un certo numero di stazioni e articolazioni del pensiero filosofico sulla moda. D’altra parte, questo tipo di approccio non esclude affatto la presenza di una componente interpretativa nella trattazione dei singoli autori (Kant, Garve, Hegel, Nietzsche, Spencer, James, Vischer, Simmel, Benjamin, Adorno, Fink).
2017
Estetica della moda
69
109
stefano marino
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