Bolsena è una piccola e graziosa città del Lazio che deve la propria fama al meraviglioso lago, al Miracolo Eucaristico ed ai bellissimi monumenti di origine etrusca e romanica. L’omonimo lago, che vanta di essere il più grande specchio d’acqua di origine vulcanica del vecchio continente, è conosciuto anche come “lago che si beve” per la trasparenza e la limpidezza delle sue acque, al punto da essere utilizzate dai pescatori per cuocere la “Sborcia”, la caratteristica zuppa di pesce locale. Probabilmente, i più ricordano Bolsena non tanto per avere il più grande lago vulcanico d’Europa, ma per il Miracolo Eucaristico del 1263, in seguito al quale venne istituita la celebrazione del Corpus Domini. Bolsena, però, ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano diventando una località di richiamo grazie alla Festa delle Ortensie, organizzata dal Comune e dall’Associazione “Amici delle Ortensie”, giunta quest’anno alla VI edizione. Le Ortensie a Bolsena Le Ortensie a Bolsena sono di casa. Infatti, la presenza di questo fiore nell’arredamento urbano della città è molto antica, tanto che oggi il magnifico lungolago, le piazze e le caratteristiche viuzze sono letteralmente invasi dalle ortensie che, nel periodo della Festa che si svolge sempre nella seconda metà di giugno (questa VI edizione ha avuto luogo dal 20 al 22), raggiungono la massima fioritura con colori che vanno dal bianco, al crema e a tutte le tonalità del rosa e dell’azzurro. Per questo evento, gli espositori di ortensie provengono da tutte le parti d’Italia e presentano il loro “prodotto” lungo le stradine del borgo antico, lungo Corso Cavour, Piazza San Rocco e Piazza Matteotti, oltre che nei Giardini della residenza del principe Don Giovanni del Drago. E’ così che Bolsena diventa una grande cornice fiorita, fatta non solo di ortensie, ma anche di altre piante rare ed insolite. Il mondo colorato da scoprire Fino a qualche decennio fa si riteneva l’Ortensia un fior “demodé” e per questo era stato da molti esiliato dai giardini a favore di specie arbustive nuove, sempreverdi, per così dire più “moderne”. Ma la grande partecipazione di pubblico che ogni anno si registra per la Festa delle Ortensie di Bolsena, dimostra come non solo questo fiore sia tornato sulla scena, ma che lo abbia fatto in maniera grandiosa, con centinaia di specie e varietà, tanto numerose che quasi non si sa da dove iniziare a scegliere la più bella. Il numero così elevato delle Ortensie oggi disponibili è ovviamente legato ad un incredibile assortimento di forme, colori, portamenti, dimensioni ed esigenze, così che qualunque spazio da decorare può trarre un enorme vantaggio estetico dall’impiego della pianta giusta. Il dilemma è proprio questo: “qual è l’Ortensia giusta”? La più nota sul mercato è certamente Hydrangea macrophylla, originaria della Cina e del Giappone, di cui esistono in natura un paio di varietà e sottospecie dalle quali pare siano derivate le cultivars oggi più frequentemente in uso come H. macrophylla var. normalis, antenata delle Ortensie “a capigliatura arruffata” (“Mophead”) e di quelle “a cuffietta di merletti” (“Lacecap”). Le prime hanno infiorescenze costituite da fiorellini quasi tutti sterili, le seconde invece hanno corimbi formati da un gruppo centrale di fiorellini fertili circondati da un anello di fiori sterili assai più grandi ed appariscenti, come i merletti di un copricapo femminile dell’800. Al gruppo “Lacecap” appartengono anche le Ortensie “Teller”, dal fiore grande e completamente piatto, chiamate con nomi di uccelli: Fasan, Blaumeise, ecc. Accanto a queste, ormai tradizionali, ne esistono molte altre altrettanto belle, come H. serrata e H. paniculata dalle esuberanti infiorescenze cascanti che ricordano in qualche modo le collane femminili barocche. H. paniculata, in particolare, ha infiorescenze piramidali o coniche, lunghe fino a 20 cm. Altrettanto decorativa è H. heteromalla che, nella cv Bretschneider, si distingue per le foglie strette...

M.G.Bellardi (2008). Festa delle ortensie a Bolsena, VI edizione. FLORTECNICA, 9, III-XII.

Festa delle ortensie a Bolsena, VI edizione

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2008

Abstract

Bolsena è una piccola e graziosa città del Lazio che deve la propria fama al meraviglioso lago, al Miracolo Eucaristico ed ai bellissimi monumenti di origine etrusca e romanica. L’omonimo lago, che vanta di essere il più grande specchio d’acqua di origine vulcanica del vecchio continente, è conosciuto anche come “lago che si beve” per la trasparenza e la limpidezza delle sue acque, al punto da essere utilizzate dai pescatori per cuocere la “Sborcia”, la caratteristica zuppa di pesce locale. Probabilmente, i più ricordano Bolsena non tanto per avere il più grande lago vulcanico d’Europa, ma per il Miracolo Eucaristico del 1263, in seguito al quale venne istituita la celebrazione del Corpus Domini. Bolsena, però, ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano diventando una località di richiamo grazie alla Festa delle Ortensie, organizzata dal Comune e dall’Associazione “Amici delle Ortensie”, giunta quest’anno alla VI edizione. Le Ortensie a Bolsena Le Ortensie a Bolsena sono di casa. Infatti, la presenza di questo fiore nell’arredamento urbano della città è molto antica, tanto che oggi il magnifico lungolago, le piazze e le caratteristiche viuzze sono letteralmente invasi dalle ortensie che, nel periodo della Festa che si svolge sempre nella seconda metà di giugno (questa VI edizione ha avuto luogo dal 20 al 22), raggiungono la massima fioritura con colori che vanno dal bianco, al crema e a tutte le tonalità del rosa e dell’azzurro. Per questo evento, gli espositori di ortensie provengono da tutte le parti d’Italia e presentano il loro “prodotto” lungo le stradine del borgo antico, lungo Corso Cavour, Piazza San Rocco e Piazza Matteotti, oltre che nei Giardini della residenza del principe Don Giovanni del Drago. E’ così che Bolsena diventa una grande cornice fiorita, fatta non solo di ortensie, ma anche di altre piante rare ed insolite. Il mondo colorato da scoprire Fino a qualche decennio fa si riteneva l’Ortensia un fior “demodé” e per questo era stato da molti esiliato dai giardini a favore di specie arbustive nuove, sempreverdi, per così dire più “moderne”. Ma la grande partecipazione di pubblico che ogni anno si registra per la Festa delle Ortensie di Bolsena, dimostra come non solo questo fiore sia tornato sulla scena, ma che lo abbia fatto in maniera grandiosa, con centinaia di specie e varietà, tanto numerose che quasi non si sa da dove iniziare a scegliere la più bella. Il numero così elevato delle Ortensie oggi disponibili è ovviamente legato ad un incredibile assortimento di forme, colori, portamenti, dimensioni ed esigenze, così che qualunque spazio da decorare può trarre un enorme vantaggio estetico dall’impiego della pianta giusta. Il dilemma è proprio questo: “qual è l’Ortensia giusta”? La più nota sul mercato è certamente Hydrangea macrophylla, originaria della Cina e del Giappone, di cui esistono in natura un paio di varietà e sottospecie dalle quali pare siano derivate le cultivars oggi più frequentemente in uso come H. macrophylla var. normalis, antenata delle Ortensie “a capigliatura arruffata” (“Mophead”) e di quelle “a cuffietta di merletti” (“Lacecap”). Le prime hanno infiorescenze costituite da fiorellini quasi tutti sterili, le seconde invece hanno corimbi formati da un gruppo centrale di fiorellini fertili circondati da un anello di fiori sterili assai più grandi ed appariscenti, come i merletti di un copricapo femminile dell’800. Al gruppo “Lacecap” appartengono anche le Ortensie “Teller”, dal fiore grande e completamente piatto, chiamate con nomi di uccelli: Fasan, Blaumeise, ecc. Accanto a queste, ormai tradizionali, ne esistono molte altre altrettanto belle, come H. serrata e H. paniculata dalle esuberanti infiorescenze cascanti che ricordano in qualche modo le collane femminili barocche. H. paniculata, in particolare, ha infiorescenze piramidali o coniche, lunghe fino a 20 cm. Altrettanto decorativa è H. heteromalla che, nella cv Bretschneider, si distingue per le foglie strette...
2008
M.G.Bellardi (2008). Festa delle ortensie a Bolsena, VI edizione. FLORTECNICA, 9, III-XII.
M.G.Bellardi
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