La trasmissione dei fitoplasmi attraverso il seme è una questione dibattuta e controversa a causa della ridotta conoscenza sulle connessioni tra pianta-madre ed embrione a livello floematico. I fitoplasmi sono stati rinvenuti in diverse parti della pianta compresi gli organi riproduttivi, l’embrione ed i frutti e la produzione di semi in piante infette risulta ridotta. Recenti studi hanno evidenziato che le infezioni tardive, in particolare nelle colture erbacee, possono consentire una normale produzione di semi. Inoltre, anche in presenza di anomalie in fiori e frutti, i semi prodotti possono essere vitali e con buona capacità di germinazione. Nella sperimentazione si sono utilizzati semi di Sesamum indicum, Brassica napus, Solanum lycopersicum e Zea mays prodotti da piante-madri infette da fitoplasmi. Le piantine ottenute sono state saggiate a 40 e a 90 giorni dalla germinazione ed il 90% dei campioni di S. indicum è risultato positivo per fitoplasmi dei gruppi ribosomici 16SrI, 16SrII e 16SrXII-A sia a 40 che a 90 giorni. L'85% dei campioni di B. napus è risultato positivo per i fitoplasmi appartenenti a gruppi ribosomici 16SrI e 16SrXII-A a 40 e 90 giorni. Il 20% dei campioni di S. lycopersicum è risultato positivo per fitoplasmi dei gruppi ribosomici 16SrI e 16SrXII-A a 40 giorni dalla germinazione mentre solo il 10% è risultato positivo a 90 giorni dalla germinazione. Da queste piante di pomodoro sono state ottenute bacche i cui semi hanno dato origine a piante di seconda generazione risultate a loro volta positive (12%) a fitoplasmi appartenenti ai gruppi ribosomici 16SrI e 16SrXII-A, indicando la presenza di fitoplasmi anche nella seconda generazione di piante. Il 20% dei campioni di Z. mays è risultato positivo a fitoplasmi 16SrI e 16SrXII-A a 40 giorni dalla germinazione e il 10% è risultato ancora positivo a 90 giorni. Da alcuni di questi campioni di mais è stato eseguito l'isolamento dalle nervature, in substrato CB: da alcune piante (mais 3E, 4.5, 4E, 1.1, 1.2 e 1D), positive a 90 giorni, è stato possibile ottenere colonie di diverse dimensioni e forma, alcune delle quali sono risultate positive alla presenza di fitoplasmi 16SrI (“aster yellows”). Dai campioni di mais 3E, 4.5 e 4E si sono ottenute colonie anche da brodi mantenuti per 7 mesi a 25°C dopo l'isolamento iniziale. Dal campione di mais 3E si sono ottenute alcune colonie di piccole dimensioni poi sottoposte a passaggi di purificazione da substrato liquido a solido; anche queste colonie sono risulte positive ad “aster yellows”. Si sono ottenute colonie da almeno 3 passaggi successivi da substrato liquido a solido eseguiti ogni 5 giorni. I risultati indicano la vitalità del fitoplasma “aster yellows”, isolato da piantine di mais ottenute da seme infetto e mantenute in ambiente privo di insetti e confermano la trasmissione di fitoplasmi vitali attraverso il seme.
Satta, E., Paltrinieri, S., Contaldo, N., Bertaccini, A. (2017). Trasmissione di fitoplasmi attraverso il seme.
Trasmissione di fitoplasmi attraverso il seme
Satta E.
;S. Paltrinieri;N. Contaldo;A. Bertaccini
2017
Abstract
La trasmissione dei fitoplasmi attraverso il seme è una questione dibattuta e controversa a causa della ridotta conoscenza sulle connessioni tra pianta-madre ed embrione a livello floematico. I fitoplasmi sono stati rinvenuti in diverse parti della pianta compresi gli organi riproduttivi, l’embrione ed i frutti e la produzione di semi in piante infette risulta ridotta. Recenti studi hanno evidenziato che le infezioni tardive, in particolare nelle colture erbacee, possono consentire una normale produzione di semi. Inoltre, anche in presenza di anomalie in fiori e frutti, i semi prodotti possono essere vitali e con buona capacità di germinazione. Nella sperimentazione si sono utilizzati semi di Sesamum indicum, Brassica napus, Solanum lycopersicum e Zea mays prodotti da piante-madri infette da fitoplasmi. Le piantine ottenute sono state saggiate a 40 e a 90 giorni dalla germinazione ed il 90% dei campioni di S. indicum è risultato positivo per fitoplasmi dei gruppi ribosomici 16SrI, 16SrII e 16SrXII-A sia a 40 che a 90 giorni. L'85% dei campioni di B. napus è risultato positivo per i fitoplasmi appartenenti a gruppi ribosomici 16SrI e 16SrXII-A a 40 e 90 giorni. Il 20% dei campioni di S. lycopersicum è risultato positivo per fitoplasmi dei gruppi ribosomici 16SrI e 16SrXII-A a 40 giorni dalla germinazione mentre solo il 10% è risultato positivo a 90 giorni dalla germinazione. Da queste piante di pomodoro sono state ottenute bacche i cui semi hanno dato origine a piante di seconda generazione risultate a loro volta positive (12%) a fitoplasmi appartenenti ai gruppi ribosomici 16SrI e 16SrXII-A, indicando la presenza di fitoplasmi anche nella seconda generazione di piante. Il 20% dei campioni di Z. mays è risultato positivo a fitoplasmi 16SrI e 16SrXII-A a 40 giorni dalla germinazione e il 10% è risultato ancora positivo a 90 giorni. Da alcuni di questi campioni di mais è stato eseguito l'isolamento dalle nervature, in substrato CB: da alcune piante (mais 3E, 4.5, 4E, 1.1, 1.2 e 1D), positive a 90 giorni, è stato possibile ottenere colonie di diverse dimensioni e forma, alcune delle quali sono risultate positive alla presenza di fitoplasmi 16SrI (“aster yellows”). Dai campioni di mais 3E, 4.5 e 4E si sono ottenute colonie anche da brodi mantenuti per 7 mesi a 25°C dopo l'isolamento iniziale. Dal campione di mais 3E si sono ottenute alcune colonie di piccole dimensioni poi sottoposte a passaggi di purificazione da substrato liquido a solido; anche queste colonie sono risulte positive ad “aster yellows”. Si sono ottenute colonie da almeno 3 passaggi successivi da substrato liquido a solido eseguiti ogni 5 giorni. I risultati indicano la vitalità del fitoplasma “aster yellows”, isolato da piantine di mais ottenute da seme infetto e mantenute in ambiente privo di insetti e confermano la trasmissione di fitoplasmi vitali attraverso il seme.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.