Il Teatro Comunale di Treviso è un tipico teatro d’opera italiano, esistente fin dal 1692. Alla fine del ‘700 l’architetto bolognese Galli Bibiena fu chiamato per ristrutturare la sala. Nel secolo successivo il teatro fu ancora restaurato, soprattutto a seguito dell’incendio che esso subì nel 1836 (lo stesso anno in cui venne incendiato il Teatro la Fenice di Venezia). Esso fu pertanto ricostruito sulla traccia del teatro veneziano, e alla fine del ‘800 l’abate Luigi Bailo, trevigiano, scrisse a riguardo del teatro: “...questa piccola Fenice, che ha una parte non piccola degli spettatori della Fenice stessa...”. La progettazione del teatro ha coinvolto una parte limitata ma importante dell’architettura teatrale stessa, rimuovendo le superfici assorbenti introdotte nel corso dei vari decenni, dacché la sala era risultata piuttosto sorda per le performance musicali. Un intervento di maggiore importanta ha riguardato la progettazione del loggione, che è stato completamente ridisegnato, e che ha anche consentito di risolvere alcuni problemi di focalizzazione emersi durante le misurazioni. Una simile problematica, notata anche da alcuni frequentatori assidui più esigenti, è stata riscontrata anche nei pachetti laterali e negli antipalchi, e conseguentemente sono stati calcolati e progettati alcuni pannelli diffondenti appositamente sulle frequenze maggiormente critiche. La fossa d’orchestra è stata completamente riprogettata, fornendo una grande variabilità acustica, mediante la progettazione e realizzazione di numerose macchine acustiche in grado di poter incontrare le numerose ed importanti richieste provenienti dai professori d’orchestra.
L. TRONCHIN (2008). Progettazione acustica e diffusione sonora nel Teatro Comunale di Treviso. ROMA : AIA.
Progettazione acustica e diffusione sonora nel Teatro Comunale di Treviso
TRONCHIN, LAMBERTO
2008
Abstract
Il Teatro Comunale di Treviso è un tipico teatro d’opera italiano, esistente fin dal 1692. Alla fine del ‘700 l’architetto bolognese Galli Bibiena fu chiamato per ristrutturare la sala. Nel secolo successivo il teatro fu ancora restaurato, soprattutto a seguito dell’incendio che esso subì nel 1836 (lo stesso anno in cui venne incendiato il Teatro la Fenice di Venezia). Esso fu pertanto ricostruito sulla traccia del teatro veneziano, e alla fine del ‘800 l’abate Luigi Bailo, trevigiano, scrisse a riguardo del teatro: “...questa piccola Fenice, che ha una parte non piccola degli spettatori della Fenice stessa...”. La progettazione del teatro ha coinvolto una parte limitata ma importante dell’architettura teatrale stessa, rimuovendo le superfici assorbenti introdotte nel corso dei vari decenni, dacché la sala era risultata piuttosto sorda per le performance musicali. Un intervento di maggiore importanta ha riguardato la progettazione del loggione, che è stato completamente ridisegnato, e che ha anche consentito di risolvere alcuni problemi di focalizzazione emersi durante le misurazioni. Una simile problematica, notata anche da alcuni frequentatori assidui più esigenti, è stata riscontrata anche nei pachetti laterali e negli antipalchi, e conseguentemente sono stati calcolati e progettati alcuni pannelli diffondenti appositamente sulle frequenze maggiormente critiche. La fossa d’orchestra è stata completamente riprogettata, fornendo una grande variabilità acustica, mediante la progettazione e realizzazione di numerose macchine acustiche in grado di poter incontrare le numerose ed importanti richieste provenienti dai professori d’orchestra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.