Introduzione: Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) ha una prevalenza nella popolazione gene- rale compresa tra l’1,9% e il 3%, pertanto rappresenta una patologia psichiatrica comune. Il DOC è un disturbo d’ansia con caratteristiche cliniche e psicopatologiche peculiari che mostra nei pazienti affetti una remissione sintomatologica nel 50-60% dei casi, dopo trattamento farma- cologico e/o psicoterapico cognitivo-comportamentale effettuato per tempi e dosi adeguati. Una porzione non trascurabile di pazienti necessita di ulteriori strategie terapeutiche al fine di poter controllare in maniera ottimale la sintomatologia ossessivo-compulsiva e raggiungere, pertanto, un funzionamento complessivo accettabile. La review analizza separatamente tutti i dati presenti in letteratura riguardanti le strategie terapeutiche applicabili nel trattamento del DOC resistente. Materiali e metodi: Si evidenziano le strategie terapeutiche che, allo stato attuale della ricerca, mostrano dati di efficacia derivanti da studi controllati in doppio cieco. Risultati: Strategie terapeutiche la cui efficacia è dimostrata da studi controllati sono il potenziamento con antipsicotici di nuova generazione e l’associazione di una terapia cognitivo- comportamentale; altre strategie possibili, la cui efficacia emerge da studi in aperto, sono lo switch ad altri antidepressivi (in prima battuta inibitori selettivi del reuptake della serotonina- SSRI, o clomipramina e venlafaxina) e la somministrazione del farmaco (clomipramina e citalopram) per via endovenosa. Vi sono poi terapie alternative e sperimentali, da utilizzare in casi rarissimi e totalmente refrattari a qualsiasi altro tipo di trattamento. Discussione: Il trattamento del DOC resistente si avvale di strategie efficaci e validate. Riman- gono aperte, tuttavia, numerose questioni che saranno oggetto di studi futuri.
A. Aguglia, U. Albert, D. De Cori, G. Maina, F. Bogetto (2011). Il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo resistente. QUADERNI ITALIANI DI PSICHIATRIA, 30, 16-25 [10.1016/j.quip.2010.12.003].
Il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo resistente
U. Albert;
2011
Abstract
Introduzione: Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) ha una prevalenza nella popolazione gene- rale compresa tra l’1,9% e il 3%, pertanto rappresenta una patologia psichiatrica comune. Il DOC è un disturbo d’ansia con caratteristiche cliniche e psicopatologiche peculiari che mostra nei pazienti affetti una remissione sintomatologica nel 50-60% dei casi, dopo trattamento farma- cologico e/o psicoterapico cognitivo-comportamentale effettuato per tempi e dosi adeguati. Una porzione non trascurabile di pazienti necessita di ulteriori strategie terapeutiche al fine di poter controllare in maniera ottimale la sintomatologia ossessivo-compulsiva e raggiungere, pertanto, un funzionamento complessivo accettabile. La review analizza separatamente tutti i dati presenti in letteratura riguardanti le strategie terapeutiche applicabili nel trattamento del DOC resistente. Materiali e metodi: Si evidenziano le strategie terapeutiche che, allo stato attuale della ricerca, mostrano dati di efficacia derivanti da studi controllati in doppio cieco. Risultati: Strategie terapeutiche la cui efficacia è dimostrata da studi controllati sono il potenziamento con antipsicotici di nuova generazione e l’associazione di una terapia cognitivo- comportamentale; altre strategie possibili, la cui efficacia emerge da studi in aperto, sono lo switch ad altri antidepressivi (in prima battuta inibitori selettivi del reuptake della serotonina- SSRI, o clomipramina e venlafaxina) e la somministrazione del farmaco (clomipramina e citalopram) per via endovenosa. Vi sono poi terapie alternative e sperimentali, da utilizzare in casi rarissimi e totalmente refrattari a qualsiasi altro tipo di trattamento. Discussione: Il trattamento del DOC resistente si avvale di strategie efficaci e validate. Riman- gono aperte, tuttavia, numerose questioni che saranno oggetto di studi futuri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.