I lavori di restauro al Castello di Novara, il cui progetto è stato redatto da Paolo Zermani, possono essere esaminati da vari punti di vista. Se la sperimentazione linguistica che si è fatta in questo progetto è espressione della libertà del presente che dovrebbe permettere a questo di innalzarsi «sulle rovine di una pianta precedente, sostituirla e rinnovarla, senza occultarla», come afferma lo stesso Zermani in un testo del 2007, è anche vero che l’insieme delle operazioni svolte confligge sostanzialmente con tutte le teorie che, sul restauro, sono state formulate nel corso della storia recente della disciplina. Un atteggiamento talmente in contrasto con quelle da aver sollevato numerosissime critiche e osservazioni. L’intervento di Zermiani a Novara rappresenta dunque una operazione attuata su un immobile, dichiarato di interesse ai sensi del D. Lgs. 42/2004, che oltrepassa i limiti della conservazione previsti da quella specifica normativa per giungere alla reinterpretazione e alla riconfigurazione del dato storico: in tal senso, esso può di certo essere definito un intervento-limite. Partendo da due punti di vista opposti, gli autori trattano proprio della specifica singolarità di questa esperienza progettuale.
Pretelli, M., Agnoletto, M., Savorra, M. (2018). Paolo Zermani. Ricostruzione e restauro del Castello Sforzesco-Visconteo, Novara. CASABELLA, 881, 52-61.
Paolo Zermani. Ricostruzione e restauro del Castello Sforzesco-Visconteo, Novara
M. Pretelli;M. Agnoletto;
2018
Abstract
I lavori di restauro al Castello di Novara, il cui progetto è stato redatto da Paolo Zermani, possono essere esaminati da vari punti di vista. Se la sperimentazione linguistica che si è fatta in questo progetto è espressione della libertà del presente che dovrebbe permettere a questo di innalzarsi «sulle rovine di una pianta precedente, sostituirla e rinnovarla, senza occultarla», come afferma lo stesso Zermani in un testo del 2007, è anche vero che l’insieme delle operazioni svolte confligge sostanzialmente con tutte le teorie che, sul restauro, sono state formulate nel corso della storia recente della disciplina. Un atteggiamento talmente in contrasto con quelle da aver sollevato numerosissime critiche e osservazioni. L’intervento di Zermiani a Novara rappresenta dunque una operazione attuata su un immobile, dichiarato di interesse ai sensi del D. Lgs. 42/2004, che oltrepassa i limiti della conservazione previsti da quella specifica normativa per giungere alla reinterpretazione e alla riconfigurazione del dato storico: in tal senso, esso può di certo essere definito un intervento-limite. Partendo da due punti di vista opposti, gli autori trattano proprio della specifica singolarità di questa esperienza progettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.