Il presente contributo intende ricostruire l’evoluzione delle forme di intervento e dei modelli assistenziali degli istituti destinati agli orfani a Reggio Emilia tra Ottocento e Novecento. Attraverso l’analisi di documenti in parte inediti, conservati presso gli archivi dell’ASP Reggio Emilia – Città delle Persone e del Polo Archivistico Comunale, è possibile comprendere come la città di Reggio Emilia abbia saputo adeguarsi all’evolversi dei bisogni, ai mutamenti sociali, legislativi e soprattutto educativi, cercando di superare lo spirito fortemente isolante e custodialistico che contraddistingueva la vita negli orfanotrofi fino a tutto il XIX secolo. La storia locale delle istituzioni reggiane viene in questo modo a intrecciarsi con i cambiamenti e i processi che, a livello nazionale, hanno portato a rivedere il concetto tradizionale di «istituto», sino al passaggio dal grande, secolare e obsoleto «orfanotrofio» alle «comunità famiglia» (1962), fondate sulla base dei principi di tutela, accoglienza e educazione della persona. Le storie degli individui, che emergono dai fascicoli personali e dai materiali analizzati, permettono di ampliare lo sguardo sulla ricostruzione della storia istituzionale, partendo da una prospettiva più interna, che si focalizza sulle «soggettività» di coloro che esprimevano fondamentali bisogni. Partendo dalle loro storie personali diviene così possibile accostarsi alle condizioni di vita, alle peculiarità dei diversi «casi», per cercare di capire le modalità con cui veniva elargita l’assistenza e al tempo stesso l’educazione.
Rossella, R. (2018). L’assistenza all’infanzia a Reggio Emilia: origini e trasformazioni tra Otto e Novecento. ESPACIO, TIEMPO Y EDUCACIÓN, 5(1), 233-248 [10.14516/ete.139].
L’assistenza all’infanzia a Reggio Emilia: origini e trasformazioni tra Otto e Novecento
Rossella Raimondo
2018
Abstract
Il presente contributo intende ricostruire l’evoluzione delle forme di intervento e dei modelli assistenziali degli istituti destinati agli orfani a Reggio Emilia tra Ottocento e Novecento. Attraverso l’analisi di documenti in parte inediti, conservati presso gli archivi dell’ASP Reggio Emilia – Città delle Persone e del Polo Archivistico Comunale, è possibile comprendere come la città di Reggio Emilia abbia saputo adeguarsi all’evolversi dei bisogni, ai mutamenti sociali, legislativi e soprattutto educativi, cercando di superare lo spirito fortemente isolante e custodialistico che contraddistingueva la vita negli orfanotrofi fino a tutto il XIX secolo. La storia locale delle istituzioni reggiane viene in questo modo a intrecciarsi con i cambiamenti e i processi che, a livello nazionale, hanno portato a rivedere il concetto tradizionale di «istituto», sino al passaggio dal grande, secolare e obsoleto «orfanotrofio» alle «comunità famiglia» (1962), fondate sulla base dei principi di tutela, accoglienza e educazione della persona. Le storie degli individui, che emergono dai fascicoli personali e dai materiali analizzati, permettono di ampliare lo sguardo sulla ricostruzione della storia istituzionale, partendo da una prospettiva più interna, che si focalizza sulle «soggettività» di coloro che esprimevano fondamentali bisogni. Partendo dalle loro storie personali diviene così possibile accostarsi alle condizioni di vita, alle peculiarità dei diversi «casi», per cercare di capire le modalità con cui veniva elargita l’assistenza e al tempo stesso l’educazione.File | Dimensione | Formato | |
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