Il saggio teorizza e illustra tre diverse declinazioni del rapporto tra testo e immagine nella letteratura rinascimentale, proponendo tre approcci figurativi diversi tra loro, ma complementari e parimenti utili all’interpretazione della Gerusalemme liberata. Il primo è quello più tipico dell’estetica cinquecentesca, secondo il quale il testo letterario produce di per se stesso una serie di immagini mentali (si tratta di quella che Tasso nei Discorsi dell’arte poetica definisce “energia”, nozione nella quale rientrano sia l'enargheia di Demetrio, sia l'energheia di Aristotele). Il secondo è quello che presuppone alcune affinità tra la poetica di Tasso e il gusto figurativo di alcuni artisti sicuramente noti a Tasso: è il caso del pittore ferrarese Bastianino (Sebastiano Filippi) additato da Francesco Arcangeli come l’equivalente pittorico del poeta melancholicus. Il terzo approccio è quello che mette a fuoco i caratteri della poesia tassiana, misurando le affinità e le difformità che presenta la sua trasposizione figurativa: nel saggio in esame si analizzano alcuni casi di clamorosa conformità alle autocensure tassiane presenti nel primo corpo illustrativo del poema, il ciclo di illustrazioni progettate dal pittore ferrarese Domenico Mona, precocissime, perché sicuramente anteriori al giugno 1580, come si desume dal manoscritto della Liberata vergato da Orazio Ariosto che quelle illustrazioni ci trasmette.

Tre approcci figurativi alla «Liberata»

Francesco Ferretti
2017

Abstract

Il saggio teorizza e illustra tre diverse declinazioni del rapporto tra testo e immagine nella letteratura rinascimentale, proponendo tre approcci figurativi diversi tra loro, ma complementari e parimenti utili all’interpretazione della Gerusalemme liberata. Il primo è quello più tipico dell’estetica cinquecentesca, secondo il quale il testo letterario produce di per se stesso una serie di immagini mentali (si tratta di quella che Tasso nei Discorsi dell’arte poetica definisce “energia”, nozione nella quale rientrano sia l'enargheia di Demetrio, sia l'energheia di Aristotele). Il secondo è quello che presuppone alcune affinità tra la poetica di Tasso e il gusto figurativo di alcuni artisti sicuramente noti a Tasso: è il caso del pittore ferrarese Bastianino (Sebastiano Filippi) additato da Francesco Arcangeli come l’equivalente pittorico del poeta melancholicus. Il terzo approccio è quello che mette a fuoco i caratteri della poesia tassiana, misurando le affinità e le difformità che presenta la sua trasposizione figurativa: nel saggio in esame si analizzano alcuni casi di clamorosa conformità alle autocensure tassiane presenti nel primo corpo illustrativo del poema, il ciclo di illustrazioni progettate dal pittore ferrarese Domenico Mona, precocissime, perché sicuramente anteriori al giugno 1580, come si desume dal manoscritto della Liberata vergato da Orazio Ariosto che quelle illustrazioni ci trasmette.
2017
Galassia Ariosto. Il modello editoriale dell’«Orlando Furioso» dal libro illustrato al web.
263
280
Francesco, Ferretti
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/614500
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact