Attraverso l'analisi delle molteplici scritture dell'io provenienti dagli scrittori vociani (Serra, Soffici, Boine, Jahier, Papini), da Benedetto Croce, dalla memorialistica della prima guerra mondiale, G. D'Annunzio, "La Ronda" (Baldini, Bacchelli, Barilli), da Gadda, dalla stagione neorealistica (Rocco Scotellaro, Carlo Levi, Corrado Alvaro), da Primo Levi, da Saba e da altri, si mettono in luce le diverse forme novecentesche del genere autobiografico, nelle diverse soluzioni del diario, dell'intervista, delle memorie. Ne emerge la dichiarata impossibilità di offrire nel secolo appena trascorso un ritratto di se' unitario e coerente, dal momento che il soggetto risulta ormai frantumato e mosso come l'immagine di chi appunto si vede "nello specchio d'un'acqua in tempesta".
Battistini A. (2008). Il riflesso nello «specchio d’un’acqua in tempesta». Forme e modi delle autobiografie novecentesche. PISA : Edizioni ETS.
Il riflesso nello «specchio d’un’acqua in tempesta». Forme e modi delle autobiografie novecentesche
BATTISTINI, ANDREA
2008
Abstract
Attraverso l'analisi delle molteplici scritture dell'io provenienti dagli scrittori vociani (Serra, Soffici, Boine, Jahier, Papini), da Benedetto Croce, dalla memorialistica della prima guerra mondiale, G. D'Annunzio, "La Ronda" (Baldini, Bacchelli, Barilli), da Gadda, dalla stagione neorealistica (Rocco Scotellaro, Carlo Levi, Corrado Alvaro), da Primo Levi, da Saba e da altri, si mettono in luce le diverse forme novecentesche del genere autobiografico, nelle diverse soluzioni del diario, dell'intervista, delle memorie. Ne emerge la dichiarata impossibilità di offrire nel secolo appena trascorso un ritratto di se' unitario e coerente, dal momento che il soggetto risulta ormai frantumato e mosso come l'immagine di chi appunto si vede "nello specchio d'un'acqua in tempesta".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.