Introduzione. Un obiettivo dell’agricoltura sostenibile è la riduzione dell’uso di prodotti di sintesi per la protezione della colture da insetti dannosi, attraverso la lotta biologica, che è basata sull’impiego di insetti antagonisti delle specie nocive. Tali antagonisti possono essere predatori o “parassitoidi”: le femmine di questi ultimi cercano i loro insetti ospiti per deporre le proprie uova sopra, o dentro, il loro corpo. Le larve fuoriuscite dalle uova si sviluppano a spese dell’insetto ospite e lo uccidono. Un esempio di parassitoide è il dittero Exorista larvarum, che in natura attacca bruchi di varie specie di farfalle dannose a piante di interesse agrario o forestale. Contro tali bruchi, si può pensare di “lanciare” E. larvarum in gran numero, in alternativa ad altri tipi di trattamenti, ma, per questo, occorre allevare il parassitoide in quantitativi elevati, a costi possibilmente contenuti. In ricerche precedenti, è stata messa a punto una tecnica di allevamento “in vitro” per E. larvarum, grazie a cui il parassitoide non viene allevato a spese di un insetto ospite. Le sue uova vengono, infatti, poste direttamente su un substrato “artificiale” di semplice preparazione e composto da materiali grezzi come latte scremato, tuorlo d’uovo e lievito. Con tale procedura, più snella dell’allevamento tradizionale, si possono, comunque, ottenere buone rese in adulti fertili. Per evitare la contaminazione del substrato da parte di batteri e altri microrganismi, il substrato stesso viene normalmente addizionato con un antibiotico ad ampio spettro, la gentamicina, il cui uso prolungato potrebbe, però, indurre, nei microrganismi, fenomeni di resistenza. Pertanto è giustificata la ricerca di valide alternative, più naturali. Scopi. Scopo del lavoro, svolto in collaborazione con colleghi del Dipartimento, è stato quello di saggiare le proprietà antimicrobiche di idrolato di Monarda fistulosa, in sostituzione della soluzione di gentamicina, abitualmente utilizzata nei substrati artificiali per l’allevamento in vitro di E., larvarum. La scelta è caduta su M. fistulosa perché, in uno studio precedente, si era dimostrata non nociva nei confronti degli adulti del parassitoide. Si è scelto di utilizzare l’idrolato, piuttosto che l’olio essenziale, perché si temeva che quest’ultimo, più attivo, potesse avere effetti negativi sullo sviluppo del parassitoide (Fig. 1). Materiali e Metodi. Sono state condotte due sperimentazioni. In entrambe, l’allevamento in vitro è stato effettuato utilizzando piastre in plastica a 24 pozzetti, in ciascuno dei quali venivano posti il substrato artificiale e un uovo di E. larvarum. Nella prima sperimentazione, la preparazione del substrato è avvenuta secondo la metodologia già collaudata, ma la soluzione di gentamicina è stata sostituita con una soluzione di idrolato di M. fistulosa. Nella seconda, l’idrolato è stato somministrato in aerosol, ponendolo in uno dei pozzetti della piastra, poi sigillata. In entrambe le sperimentazioni, i substrati con idrolato sono stati posti a confronto con un controllo positivo (substrato con gentamicina) e uno negativo (privo di antimicrobici). Nei vari substrati, lo sviluppo del parassitoide è stato seguito fino alla formazione degli adulti. Delle femmine è stata verificata la capacità di deporre uova fertili. Risultati. Nelle prove in cui l’idrolato è stato incorporato al substrato, il parassitoide si è sviluppato a livelli paragonabili al controllo positivo (substrato con gentamicina) e le femmine ottenute hanno dimostrato di essere in grado di deporre uova fertili. Nella seconda sperimentazione, in cui l’idrolato è stato somministrato come aerosol, lo sviluppo del parassitoide è stato in parte compromesso e le femmine hanno deposto meno uova rispetto al controllo positivo. In entrambe le sperimentazioni, il parassitoide si è sviluppato a scarsi livelli sul controllo negativo (substrato privo di antimicrobici). Conclusioni. L’idrolato ha dimostrato di avere buone proprietà antimicrobiche e non esagerate conseguenze sulla produzione del parassitoide e sulla fecondità delle femmine quando è stato incorporato al substrato, mentre la somministrazione in aerosol si è dimostrata meno idonea. Va quindi privilegiata la prima tecnica. Sono in corso analisi microbiologiche di substrati analoghi a quelli qui impiegati, al fine di meglio chiarire le potenzialità dell’idrolato di M. fistulosa come sostitutivo “naturale” della gentamicina per l’allevamento in vitro di E. larvarum.

Idrolati di Monarda spp. come antimicrobici in substrati artificiali per l’allevamento in vitro dell’insetto parassitoide Exorista larvarum

Maria Luisa Dindo
2017

Abstract

Introduzione. Un obiettivo dell’agricoltura sostenibile è la riduzione dell’uso di prodotti di sintesi per la protezione della colture da insetti dannosi, attraverso la lotta biologica, che è basata sull’impiego di insetti antagonisti delle specie nocive. Tali antagonisti possono essere predatori o “parassitoidi”: le femmine di questi ultimi cercano i loro insetti ospiti per deporre le proprie uova sopra, o dentro, il loro corpo. Le larve fuoriuscite dalle uova si sviluppano a spese dell’insetto ospite e lo uccidono. Un esempio di parassitoide è il dittero Exorista larvarum, che in natura attacca bruchi di varie specie di farfalle dannose a piante di interesse agrario o forestale. Contro tali bruchi, si può pensare di “lanciare” E. larvarum in gran numero, in alternativa ad altri tipi di trattamenti, ma, per questo, occorre allevare il parassitoide in quantitativi elevati, a costi possibilmente contenuti. In ricerche precedenti, è stata messa a punto una tecnica di allevamento “in vitro” per E. larvarum, grazie a cui il parassitoide non viene allevato a spese di un insetto ospite. Le sue uova vengono, infatti, poste direttamente su un substrato “artificiale” di semplice preparazione e composto da materiali grezzi come latte scremato, tuorlo d’uovo e lievito. Con tale procedura, più snella dell’allevamento tradizionale, si possono, comunque, ottenere buone rese in adulti fertili. Per evitare la contaminazione del substrato da parte di batteri e altri microrganismi, il substrato stesso viene normalmente addizionato con un antibiotico ad ampio spettro, la gentamicina, il cui uso prolungato potrebbe, però, indurre, nei microrganismi, fenomeni di resistenza. Pertanto è giustificata la ricerca di valide alternative, più naturali. Scopi. Scopo del lavoro, svolto in collaborazione con colleghi del Dipartimento, è stato quello di saggiare le proprietà antimicrobiche di idrolato di Monarda fistulosa, in sostituzione della soluzione di gentamicina, abitualmente utilizzata nei substrati artificiali per l’allevamento in vitro di E., larvarum. La scelta è caduta su M. fistulosa perché, in uno studio precedente, si era dimostrata non nociva nei confronti degli adulti del parassitoide. Si è scelto di utilizzare l’idrolato, piuttosto che l’olio essenziale, perché si temeva che quest’ultimo, più attivo, potesse avere effetti negativi sullo sviluppo del parassitoide (Fig. 1). Materiali e Metodi. Sono state condotte due sperimentazioni. In entrambe, l’allevamento in vitro è stato effettuato utilizzando piastre in plastica a 24 pozzetti, in ciascuno dei quali venivano posti il substrato artificiale e un uovo di E. larvarum. Nella prima sperimentazione, la preparazione del substrato è avvenuta secondo la metodologia già collaudata, ma la soluzione di gentamicina è stata sostituita con una soluzione di idrolato di M. fistulosa. Nella seconda, l’idrolato è stato somministrato in aerosol, ponendolo in uno dei pozzetti della piastra, poi sigillata. In entrambe le sperimentazioni, i substrati con idrolato sono stati posti a confronto con un controllo positivo (substrato con gentamicina) e uno negativo (privo di antimicrobici). Nei vari substrati, lo sviluppo del parassitoide è stato seguito fino alla formazione degli adulti. Delle femmine è stata verificata la capacità di deporre uova fertili. Risultati. Nelle prove in cui l’idrolato è stato incorporato al substrato, il parassitoide si è sviluppato a livelli paragonabili al controllo positivo (substrato con gentamicina) e le femmine ottenute hanno dimostrato di essere in grado di deporre uova fertili. Nella seconda sperimentazione, in cui l’idrolato è stato somministrato come aerosol, lo sviluppo del parassitoide è stato in parte compromesso e le femmine hanno deposto meno uova rispetto al controllo positivo. In entrambe le sperimentazioni, il parassitoide si è sviluppato a scarsi livelli sul controllo negativo (substrato privo di antimicrobici). Conclusioni. L’idrolato ha dimostrato di avere buone proprietà antimicrobiche e non esagerate conseguenze sulla produzione del parassitoide e sulla fecondità delle femmine quando è stato incorporato al substrato, mentre la somministrazione in aerosol si è dimostrata meno idonea. Va quindi privilegiata la prima tecnica. Sono in corso analisi microbiologiche di substrati analoghi a quelli qui impiegati, al fine di meglio chiarire le potenzialità dell’idrolato di M. fistulosa come sostitutivo “naturale” della gentamicina per l’allevamento in vitro di E. larvarum.
2017
Dindo, MARIA LUISA
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