Sia in quanto intellettuali, sia in quanto professionisti, siamo sempre più spesso chiamati a confrontarci con l’internazionalizzazione. Una delle prospettive con cui affrontare questo tema riconosce la mobilità come un fenomeno sempre più ordinario. Può essere allora utile fermarsi a riflettere sulle implicazioni, per il nostro lavoro, del movimento di idee, politiche, merci, immagini e persone: in termini di pratiche quotidiane, di innovazione di quadri teorici, di proposta di nuovi approcci e concetti. Un ragionamento, questo, che non deve trascurare il ruolo che i processi di frizione o gli aspetti di immobilità o ancora i luoghi di approdo (per usare una terminologia associata al più recente mobility turn nelle scienze sociali) hanno nel modificare il sapere che siamo portati a produrre. In maniera più o meno inconscia, la riflessione sull’arricchimento reciproco in termini di conoscenza emerge nel ciclo di giornate su Le geografie che hanno fatto la storia organizzate in questi ultimi anni da Claudio Cerreti e Claudio Minca presso l’Università di Roma Tre, oppure, senza bisogno di un evento, nella pratica di insegnamento e ricerca di molti studiosi italiani, che lavorano qui, all’estero, oppure in più luoghi contemporaneamente.
Rabbiosi, C. (2017). Peter Jackson: Pensare geograficamente cultura ed economia. RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, 126(3), 281-289.
Peter Jackson: Pensare geograficamente cultura ed economia
Chiara Rabbiosi
2017
Abstract
Sia in quanto intellettuali, sia in quanto professionisti, siamo sempre più spesso chiamati a confrontarci con l’internazionalizzazione. Una delle prospettive con cui affrontare questo tema riconosce la mobilità come un fenomeno sempre più ordinario. Può essere allora utile fermarsi a riflettere sulle implicazioni, per il nostro lavoro, del movimento di idee, politiche, merci, immagini e persone: in termini di pratiche quotidiane, di innovazione di quadri teorici, di proposta di nuovi approcci e concetti. Un ragionamento, questo, che non deve trascurare il ruolo che i processi di frizione o gli aspetti di immobilità o ancora i luoghi di approdo (per usare una terminologia associata al più recente mobility turn nelle scienze sociali) hanno nel modificare il sapere che siamo portati a produrre. In maniera più o meno inconscia, la riflessione sull’arricchimento reciproco in termini di conoscenza emerge nel ciclo di giornate su Le geografie che hanno fatto la storia organizzate in questi ultimi anni da Claudio Cerreti e Claudio Minca presso l’Università di Roma Tre, oppure, senza bisogno di un evento, nella pratica di insegnamento e ricerca di molti studiosi italiani, che lavorano qui, all’estero, oppure in più luoghi contemporaneamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.