Creatività e innovazione operano su piani distinti quanto reciprocamente implicati e collaboranti. Mentre la creatività esprime la situazione in cui si trovano i talenti emergenti, che rivendicano un ruolo culturale attraverso il carattere sperimentale del“ fare”, ovvero attraverso le“ culture del progetto”– design, fashion, creative economy, open innovation – l’innovazione definisce lo stato dell’arte, il “saper fare” a cui si attribuisce convenzionalmente valore in un determinato momento storico, stabilendo le specifiche condizioni su cui fondare la produzione. Per queste ragioni la creatività non è mai riducibile alla sola innovazione. Quest’ultima infatti, come bene esprime la logica del processo industriale, implica sempre la responsabilità di una scelta, ovvero la selezione e reciproca combinazione dei soggetti e degli strumenti da loro utilizzati, tra quelli disponibili, che vengono così a costruire il “sistema” a cui uniformare il momento realizzativo. Questo testo raccoglie una serie di saggi che indagano il rapporto tra le due fasi, con riferimento alle esperienze maturate in Emilia-Romagna, eccellente ecosistema creativo in potenza, ribadendo la necessità di ristabilire un fertile rapporto tra l’immaginazione di nuovi mondi e saperi e la capacità produttiva dei territori. L’attualità del tema si giustifica come tentativo di contrasto al fenomeno della possibile reciproca deriva tra creatività, cultura, industria, al fine di offrire spunti di riflessione sulle prospettive di uscita da una crisi sociale, economica, culturale e politica che stiamo ancora vivendo, attraverso una ritrovata integrazione tra orizzonti di senso.

Cultura, creatività, industria. Culture del progetto e innovazione di sistema in Emilia-Romagna

Vai, Elena
2017

Abstract

Creatività e innovazione operano su piani distinti quanto reciprocamente implicati e collaboranti. Mentre la creatività esprime la situazione in cui si trovano i talenti emergenti, che rivendicano un ruolo culturale attraverso il carattere sperimentale del“ fare”, ovvero attraverso le“ culture del progetto”– design, fashion, creative economy, open innovation – l’innovazione definisce lo stato dell’arte, il “saper fare” a cui si attribuisce convenzionalmente valore in un determinato momento storico, stabilendo le specifiche condizioni su cui fondare la produzione. Per queste ragioni la creatività non è mai riducibile alla sola innovazione. Quest’ultima infatti, come bene esprime la logica del processo industriale, implica sempre la responsabilità di una scelta, ovvero la selezione e reciproca combinazione dei soggetti e degli strumenti da loro utilizzati, tra quelli disponibili, che vengono così a costruire il “sistema” a cui uniformare il momento realizzativo. Questo testo raccoglie una serie di saggi che indagano il rapporto tra le due fasi, con riferimento alle esperienze maturate in Emilia-Romagna, eccellente ecosistema creativo in potenza, ribadendo la necessità di ristabilire un fertile rapporto tra l’immaginazione di nuovi mondi e saperi e la capacità produttiva dei territori. L’attualità del tema si giustifica come tentativo di contrasto al fenomeno della possibile reciproca deriva tra creatività, cultura, industria, al fine di offrire spunti di riflessione sulle prospettive di uscita da una crisi sociale, economica, culturale e politica che stiamo ancora vivendo, attraverso una ritrovata integrazione tra orizzonti di senso.
2017
156
978-88-97356-44-8
Vai, Elena
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