Praticamente tutti i romanzi per l’infanzia e per ragazzi che possiamo definire ‘classici’, e quelli, tra i contemporanei, che finiscono per ottenere unanimi giudizi positivi dalla critica o che vincono in campo internazionale i più prestigiosi premi letterari, sembrano avere una caratteristica comune: si presentano in qualche modo come una rappresentazione – poetica, metaforica, non esplicita – di quelli che in campo antropologico vengono definiti riti iniziatici. Dove l’inscenamento di una morte simbolica del protagonista o un suo attraversamento del ‘mondo dei morti’ appare la condizione necessaria alla sua crescita. In questo senso la letteratura per l’infanzia più espressamente ‘letteraria’ si differenzia da quella di stampo strettamente o programmaticamente pedagogico anche e soprattutto per la visione differente che ne sta alla base, relativa al percorso necessario per diventare adulti. La crescita ‘per iniziazione’ è in un certo senso la negazione dell’idea di una crescita possibile solo attraverso l’educazione, dal momento che il giovane protagonista affronta, nel primo caso, da solo, senza guide, senza seguire percorsi predefiniti, e addirittura al di fuori di ogni istituzione sociale e civile, la propria strada verso la maturità.
Giorgia, G. (2017). "In questa casa sono tutti morti." Di cosa parlano veramente Pinocchio e gli altri grandi libri (non solo italiani) per bambini. ITALICA WRATISLAVIENSIA, Vol 8 (1), 101-121.
"In questa casa sono tutti morti." Di cosa parlano veramente Pinocchio e gli altri grandi libri (non solo italiani) per bambini.
GRILLI, GIORGIA
2017
Abstract
Praticamente tutti i romanzi per l’infanzia e per ragazzi che possiamo definire ‘classici’, e quelli, tra i contemporanei, che finiscono per ottenere unanimi giudizi positivi dalla critica o che vincono in campo internazionale i più prestigiosi premi letterari, sembrano avere una caratteristica comune: si presentano in qualche modo come una rappresentazione – poetica, metaforica, non esplicita – di quelli che in campo antropologico vengono definiti riti iniziatici. Dove l’inscenamento di una morte simbolica del protagonista o un suo attraversamento del ‘mondo dei morti’ appare la condizione necessaria alla sua crescita. In questo senso la letteratura per l’infanzia più espressamente ‘letteraria’ si differenzia da quella di stampo strettamente o programmaticamente pedagogico anche e soprattutto per la visione differente che ne sta alla base, relativa al percorso necessario per diventare adulti. La crescita ‘per iniziazione’ è in un certo senso la negazione dell’idea di una crescita possibile solo attraverso l’educazione, dal momento che il giovane protagonista affronta, nel primo caso, da solo, senza guide, senza seguire percorsi predefiniti, e addirittura al di fuori di ogni istituzione sociale e civile, la propria strada verso la maturità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.