Scopo della ricerca è lo sviluppo di un protocollo per la valutazione speditiva della vulnerabilità sismica degli aggregati nei centri storici italiani, basato sulla determinazione di indicatori sintetici che forniscano una stima preliminare del danneggiamento sismico. Tale protocollo è orientato all’individuazione delle condizioni di vulnerabilità e alla riduzione dei fattori di rischio, garantendo, nel contempo, la conservazione del patrimonio edilizio storico. Questi indicatori vengono definiti attraverso l’analisi dei processi evolutivi tipici che hanno interessato gli aggregati sia in pianta, sia in alzato e mediante l’indagine sulle tecniche e sulle soluzioni costruttive storiche utilizzate in ambito locale poiché tali fattori sono direttamente correlati alle modalità di danneggiamento. Vengono altresì tenuti in considerazione gli aspetti direttamente correlati alla specificità di ogni singolo aggregato attraverso operazioni di rilievo critico dell’esistente. Il recente terremoto in Emilia (2012) ha permesso di testare la validità di questo metodo. La sua applicazione agli aggregai edilizi del centro storico di Mirandola (MO), ha consentito di verificare come sarebbe stato possibile individuare preventivamente lo scenario di danno registrato dopo le scosse sismiche.
Riccardo Gulli, Giovanni Mochi, Giorgia Predari (2017). La vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi. The seismic vulnerability of aggregate buildings.. Monfalcone (Gorizia) : EdicomEdizioni.
La vulnerabilità sismica degli aggregati edilizi. The seismic vulnerability of aggregate buildings.
GULLI, RICCARDO;MOCHI, GIOVANNI;PREDARI, GIORGIA
2017
Abstract
Scopo della ricerca è lo sviluppo di un protocollo per la valutazione speditiva della vulnerabilità sismica degli aggregati nei centri storici italiani, basato sulla determinazione di indicatori sintetici che forniscano una stima preliminare del danneggiamento sismico. Tale protocollo è orientato all’individuazione delle condizioni di vulnerabilità e alla riduzione dei fattori di rischio, garantendo, nel contempo, la conservazione del patrimonio edilizio storico. Questi indicatori vengono definiti attraverso l’analisi dei processi evolutivi tipici che hanno interessato gli aggregati sia in pianta, sia in alzato e mediante l’indagine sulle tecniche e sulle soluzioni costruttive storiche utilizzate in ambito locale poiché tali fattori sono direttamente correlati alle modalità di danneggiamento. Vengono altresì tenuti in considerazione gli aspetti direttamente correlati alla specificità di ogni singolo aggregato attraverso operazioni di rilievo critico dell’esistente. Il recente terremoto in Emilia (2012) ha permesso di testare la validità di questo metodo. La sua applicazione agli aggregai edilizi del centro storico di Mirandola (MO), ha consentito di verificare come sarebbe stato possibile individuare preventivamente lo scenario di danno registrato dopo le scosse sismiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.