L’anatomia delle diramazioni bronchiale, arteriosa e venosa rappresenta un tema non diffusamente trattato in letteratura. La maggior parte degli Autori si limita alla descrizione dei bronchi lobari senza approfondirne le successive ramificazioni che, di conseguenza, non posseggono una terminologia ufficiale. I pochi autori che, come Ishaq (1980), Amis (1986) e Nakakuki (1994), hanno descritto in modo più minuzioso tali ramificazioni hanno impiegato nomenclature differenti. Non esiste quindi in letteratura una descrizione organica e universalmente riconosciuta di tali architetture. Inoltre, come sottolineato da Horsfield (1986), emerge una sostanziale carenza di dati univoci e rilevanti riguardo le dimensioni delle strutture bronchiali, arteriose e venose polmonari. Se quindi in letteratura scarsi sono i dati riguardanti animali domestici quali cane, gatto e cavallo, del tutto assenti sono quelli relativi ai cosiddetti nuovi animali da compagnia, tra i quali si annoverano il coniglio, il furetto e la cavia. Lo scopo principale del presente studio è stato quello di analizzare le diramazioni bronchiali nei diversi lobi polmonari del coniglio, del furetto e della cavia, per riuscire ad individuare un sistema di nomenclatura, non ancora presente in letteratura, per i rami dei bronchi lobari, e di valutare i rapporti che tali rami contraggono con i corrispondenti sistemi arterioso e venoso. Inoltre, si è voluto indagare il tipo di organizzazione delle vie respiratorie, cioè se essa fosse dicotomica, ovvero se da un bronco si generavano due rami di calibro simile, oppure di tipo monopodiale, cioè se tra i due rami bronchiali originati da un bronco ce ne fosse uno di calibro almeno doppio rispetto all’altro. Per l'analisi anatomotopografica dei sistemi venoso, arterioso e bronchiale dei polmoni sono stati presi in esame 6 conigli (Oryctolagus cuniculus), 3 furetti (Mustela putorius furo) e 3 cavie (Cavia porcellus pallas), dissimili per sesso, età e peso, deceduti o soppressi per patologie non a carico del sistema cardiopolmonare. Dopo aver prelevato il cuore ed i polmoni in un unico blocco si procedeva alla realizzazione di una soluzione composta da schiuma poliuretanica (difenilmetano 4,4'-diisocianato) addizionata con acetone e miscelata ad un colorante rosso, blu o giallo, rispettivamente per il sistema venoso, arterioso e bronchiale. La procedura per la realizzazione del calco ha seguito la metodica proposta da De Sordi et al. (2014) iniziando sempre dal sistema venoso. La soluzione ottenuta veniva versata all'interno di una siringa di dimensioni idonee (al massimo 20 cc), provvista di un tubo di gomma ed iniettata: nel sistema venoso attraverso l’aorta fino a raggiungere il ventricolo sinistro, in quello arterioso tramite la vena cava craniale e nel sistema bronchiale tramite la trachea. Successivamente si passava alla macerazione, effettuata immergendo i preparati in una soluzione di NaOH al 10% per sette giorni. Passato tale periodo i calchi venivano accuratamente puliti e su di essi è stato svolto uno studio anatomotopografico per l'individuazione delle prime serie di ramificazioni e dei rapporti che la trama bronchiale contraeva con quelle arteriosa e venosa. Tramite l'ausilio di un calibro digitale è stata effettuata la misurazione del diametro dei rami bronchiali presi in esame e dei corrispettivi vasi satelliti. L’indagine morfometrica ha permesso di definire i diametri di ciascuna struttura; in particolare, mettendo a confronto questi valori, si è osservato che: nel coniglio, generalmente, il diametro dei bronchi è inferiore a quello dei vasi e che esiste una lieve prevalenza nelle dimensioni delle vene rispetto alle arterie satelliti; nel furetto, i bronchi presentano un diametro maggiore dei rispettivi vasi satelliti arteriosi e venosi. Nel polmone di destra non esiste una netta prevalenza nel calibro dei vasi arteriosi rispetto a quelli venosi, mentre nel polmone di sinistra la maggioranza delle arterie è risultata più grande delle vene; nella cavia, non esiste una netta prevalenza tra i calibri dei bronchi e dei vasi satelliti nel polmone destro, mentre a sinistra i bronchi sono più piccoli. Inoltre, le arterie sono risultate più grandi delle vene nel polmone destro e più piccole nel polmone di sinistra. E' stato possibile individuare un sistema di nomenclatura per ciascun lobo polmonare nelle tre specie in oggetto. Sono stati definiti i rapporti topografici esistenti tra i bronchi con i vasi satelliti, riscontrando che le arterie, a differenza delle vene, mantengono uno stretto rapporto con il proprio ramo bronchiale lungo tutto il decorso. Infine, valutando i dati morfometrici ottenuti, contrariamente a quanto riscontrato in letteratura (Schlesinger e McFadden, 1981; Oldham et al., 1990; Johnson et al., 2009) si è potuto constatare, in tutte e tre le specie, un’architettura bronchiale di tipo dicotomico ad eccezione del lobo craniale destro del furetto che ha mostrato una organizzazione monopodiale. Amis C. et al. - AJVR, 47:2649-2657 (1986); De Sordi N. et al. - Anat Sci Int. 89:255-265 (2014); Horsfield K. et al. - Anat Rec, 216:392-395 (1986); Ishaq M. - J Anat, 131:589-610 (1980); Johnson L.R. et al. - AJVR, 68:1022-1027 (2007); Oldham M.J. et al. - Lab Anim Sci, 40:186-191 (1990); Nakakuki S. - Vet Med Sci, 56:455-458 (1994); Schlesinger R. e McFadden - Anat Rec, 199:99-108 (1981).

STUDIO ANATOMOTOPOGRAFICO ED INDAGINE MORFOMETRICA DEI BRONCHI PRINCIPALI, LOBARI E SEGMENTALI NEL CONIGLIO, NEL FURETTO E NELLA CAVIA

TAGLIAVIA, CLAUDIO;DE SORDI, NADIA;GRANDIS, ANNAMARIA
2017

Abstract

L’anatomia delle diramazioni bronchiale, arteriosa e venosa rappresenta un tema non diffusamente trattato in letteratura. La maggior parte degli Autori si limita alla descrizione dei bronchi lobari senza approfondirne le successive ramificazioni che, di conseguenza, non posseggono una terminologia ufficiale. I pochi autori che, come Ishaq (1980), Amis (1986) e Nakakuki (1994), hanno descritto in modo più minuzioso tali ramificazioni hanno impiegato nomenclature differenti. Non esiste quindi in letteratura una descrizione organica e universalmente riconosciuta di tali architetture. Inoltre, come sottolineato da Horsfield (1986), emerge una sostanziale carenza di dati univoci e rilevanti riguardo le dimensioni delle strutture bronchiali, arteriose e venose polmonari. Se quindi in letteratura scarsi sono i dati riguardanti animali domestici quali cane, gatto e cavallo, del tutto assenti sono quelli relativi ai cosiddetti nuovi animali da compagnia, tra i quali si annoverano il coniglio, il furetto e la cavia. Lo scopo principale del presente studio è stato quello di analizzare le diramazioni bronchiali nei diversi lobi polmonari del coniglio, del furetto e della cavia, per riuscire ad individuare un sistema di nomenclatura, non ancora presente in letteratura, per i rami dei bronchi lobari, e di valutare i rapporti che tali rami contraggono con i corrispondenti sistemi arterioso e venoso. Inoltre, si è voluto indagare il tipo di organizzazione delle vie respiratorie, cioè se essa fosse dicotomica, ovvero se da un bronco si generavano due rami di calibro simile, oppure di tipo monopodiale, cioè se tra i due rami bronchiali originati da un bronco ce ne fosse uno di calibro almeno doppio rispetto all’altro. Per l'analisi anatomotopografica dei sistemi venoso, arterioso e bronchiale dei polmoni sono stati presi in esame 6 conigli (Oryctolagus cuniculus), 3 furetti (Mustela putorius furo) e 3 cavie (Cavia porcellus pallas), dissimili per sesso, età e peso, deceduti o soppressi per patologie non a carico del sistema cardiopolmonare. Dopo aver prelevato il cuore ed i polmoni in un unico blocco si procedeva alla realizzazione di una soluzione composta da schiuma poliuretanica (difenilmetano 4,4'-diisocianato) addizionata con acetone e miscelata ad un colorante rosso, blu o giallo, rispettivamente per il sistema venoso, arterioso e bronchiale. La procedura per la realizzazione del calco ha seguito la metodica proposta da De Sordi et al. (2014) iniziando sempre dal sistema venoso. La soluzione ottenuta veniva versata all'interno di una siringa di dimensioni idonee (al massimo 20 cc), provvista di un tubo di gomma ed iniettata: nel sistema venoso attraverso l’aorta fino a raggiungere il ventricolo sinistro, in quello arterioso tramite la vena cava craniale e nel sistema bronchiale tramite la trachea. Successivamente si passava alla macerazione, effettuata immergendo i preparati in una soluzione di NaOH al 10% per sette giorni. Passato tale periodo i calchi venivano accuratamente puliti e su di essi è stato svolto uno studio anatomotopografico per l'individuazione delle prime serie di ramificazioni e dei rapporti che la trama bronchiale contraeva con quelle arteriosa e venosa. Tramite l'ausilio di un calibro digitale è stata effettuata la misurazione del diametro dei rami bronchiali presi in esame e dei corrispettivi vasi satelliti. L’indagine morfometrica ha permesso di definire i diametri di ciascuna struttura; in particolare, mettendo a confronto questi valori, si è osservato che: nel coniglio, generalmente, il diametro dei bronchi è inferiore a quello dei vasi e che esiste una lieve prevalenza nelle dimensioni delle vene rispetto alle arterie satelliti; nel furetto, i bronchi presentano un diametro maggiore dei rispettivi vasi satelliti arteriosi e venosi. Nel polmone di destra non esiste una netta prevalenza nel calibro dei vasi arteriosi rispetto a quelli venosi, mentre nel polmone di sinistra la maggioranza delle arterie è risultata più grande delle vene; nella cavia, non esiste una netta prevalenza tra i calibri dei bronchi e dei vasi satelliti nel polmone destro, mentre a sinistra i bronchi sono più piccoli. Inoltre, le arterie sono risultate più grandi delle vene nel polmone destro e più piccole nel polmone di sinistra. E' stato possibile individuare un sistema di nomenclatura per ciascun lobo polmonare nelle tre specie in oggetto. Sono stati definiti i rapporti topografici esistenti tra i bronchi con i vasi satelliti, riscontrando che le arterie, a differenza delle vene, mantengono uno stretto rapporto con il proprio ramo bronchiale lungo tutto il decorso. Infine, valutando i dati morfometrici ottenuti, contrariamente a quanto riscontrato in letteratura (Schlesinger e McFadden, 1981; Oldham et al., 1990; Johnson et al., 2009) si è potuto constatare, in tutte e tre le specie, un’architettura bronchiale di tipo dicotomico ad eccezione del lobo craniale destro del furetto che ha mostrato una organizzazione monopodiale. Amis C. et al. - AJVR, 47:2649-2657 (1986); De Sordi N. et al. - Anat Sci Int. 89:255-265 (2014); Horsfield K. et al. - Anat Rec, 216:392-395 (1986); Ishaq M. - J Anat, 131:589-610 (1980); Johnson L.R. et al. - AJVR, 68:1022-1027 (2007); Oldham M.J. et al. - Lab Anim Sci, 40:186-191 (1990); Nakakuki S. - Vet Med Sci, 56:455-458 (1994); Schlesinger R. e McFadden - Anat Rec, 199:99-108 (1981).
2017
AGGIORNAMENTO DI MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI
1
14
Claudio, Tagliavia; Pierfrancesco, Bo; Nadia, De Sordi; Annamaria, Grandis
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