Zafer Şenocak, scrittore tedesco di origini turche, riflette in questo saggio sull’identità tedesca, prendendo le mosse dal rapporto dei tedeschi con la loro lingua. Le riflessioni di Şenocak si articolano in dodici capitoli, dai cui relativi titoli si intuisce l’ampiezza dello sguardo con cui l’autore osserva la realtà tedesca: uno sguardo che contempla la storia, la letteratura, la politica e, soprattutto, la lingua tedesca. Il titolo del secondo capitolo,”Gebrochen Deutsch. Die Sondersprache der Deutschen”, ‘Il tedesco stentato. La via peculiare della lingua tedesca’, è in questo senso emblematico. La prima parte, "gebrochen Deutsch", richiama alla mente l’espressione idiomatica "gebrochen Deutsch sprechen", ‘parlare tedesco a stento, a frammenti’, che viene usata per descrivere parlanti con scarse competenze linguistiche, che di norma si identificano con gli stranieri. Şenocak capovolge però la prospettiva, facendo apparire i nativi come coloro che parlano un tedesco stentato, perché il loro rapporto con la lingua è compromesso: è un rapporto trattenuto e controllato, attento a non far trapelare parole che possano scatenare emozioni incontrollabili e rievocare ricordi che si preferisce sotterrare. Il risultato è una lingua fredda, artificiale, forzatamente funzionale. Il sottotitolo, "die Sondersprache der Deutschen", ‘la via peculiare della lingua tedesca’, allude invece al concetto di "Sonderweg", un termine usato nella storiografia del dopoguerra per designare la via peculiare scelta dalla Germania nel cammino dei paesi occidentali verso la modernizzazione e la formazione dello stato nazionale. Anche nel rapporto con la lingua i tedeschi hanno dunque scelto una deviazione: questa è la tesi di Şenocak, che riconduce tale atteggiamento a una particolare fragilità identitaria, le cui origini vanno cercate in quel secolo di fratture, che va dalla proclamazione del Reich della Germania alla riunificazione delle due Repubbliche tedesche, e che si è lasciato dietro – anche nella stessa lingua tedesca – milioni di morti, profughi e ferite di ogni tipo. Şenocak mette in relazione questo retaggio con la svolta della riunificazione, sostenendo come nemmeno quest’ultima sia riuscita a sanare le profonde ferite identitarie dei tedeschi, ma come al contrario le abbia semmai solo acuito, rendendo il rapporto dei tedeschi con la Heimat e con tutto quello che in tedesco si definisce "eigen", ‘proprio,’ ancora più tormentato e complesso. Questo richiamo al nodo tuttora intricato creatosi in seguito alla riunificazione delle due Germanie sia sul piano sociale sia, in particolare, sul piano dei destini individuali, appare un elemento imprescindibile nel tentativo di capire il rapporto della società tedesca con la migrazione. Nel ribadirlo, Şenocak apre un ulteriore sguardo sulla Germania; uno sguardo che oggi, quando il Paese è alle prese con l’accoglienza di centinaia di migliaia di profughi, è ancora più necessario e urgente.
Ivancic, B. (2017). Essere tedeschi Qualche pensiero chiarificatore.. Sestri Levante : Oltre Edizioni.
Essere tedeschi Qualche pensiero chiarificatore.
IVANCIC, BARBARA
2017
Abstract
Zafer Şenocak, scrittore tedesco di origini turche, riflette in questo saggio sull’identità tedesca, prendendo le mosse dal rapporto dei tedeschi con la loro lingua. Le riflessioni di Şenocak si articolano in dodici capitoli, dai cui relativi titoli si intuisce l’ampiezza dello sguardo con cui l’autore osserva la realtà tedesca: uno sguardo che contempla la storia, la letteratura, la politica e, soprattutto, la lingua tedesca. Il titolo del secondo capitolo,”Gebrochen Deutsch. Die Sondersprache der Deutschen”, ‘Il tedesco stentato. La via peculiare della lingua tedesca’, è in questo senso emblematico. La prima parte, "gebrochen Deutsch", richiama alla mente l’espressione idiomatica "gebrochen Deutsch sprechen", ‘parlare tedesco a stento, a frammenti’, che viene usata per descrivere parlanti con scarse competenze linguistiche, che di norma si identificano con gli stranieri. Şenocak capovolge però la prospettiva, facendo apparire i nativi come coloro che parlano un tedesco stentato, perché il loro rapporto con la lingua è compromesso: è un rapporto trattenuto e controllato, attento a non far trapelare parole che possano scatenare emozioni incontrollabili e rievocare ricordi che si preferisce sotterrare. Il risultato è una lingua fredda, artificiale, forzatamente funzionale. Il sottotitolo, "die Sondersprache der Deutschen", ‘la via peculiare della lingua tedesca’, allude invece al concetto di "Sonderweg", un termine usato nella storiografia del dopoguerra per designare la via peculiare scelta dalla Germania nel cammino dei paesi occidentali verso la modernizzazione e la formazione dello stato nazionale. Anche nel rapporto con la lingua i tedeschi hanno dunque scelto una deviazione: questa è la tesi di Şenocak, che riconduce tale atteggiamento a una particolare fragilità identitaria, le cui origini vanno cercate in quel secolo di fratture, che va dalla proclamazione del Reich della Germania alla riunificazione delle due Repubbliche tedesche, e che si è lasciato dietro – anche nella stessa lingua tedesca – milioni di morti, profughi e ferite di ogni tipo. Şenocak mette in relazione questo retaggio con la svolta della riunificazione, sostenendo come nemmeno quest’ultima sia riuscita a sanare le profonde ferite identitarie dei tedeschi, ma come al contrario le abbia semmai solo acuito, rendendo il rapporto dei tedeschi con la Heimat e con tutto quello che in tedesco si definisce "eigen", ‘proprio,’ ancora più tormentato e complesso. Questo richiamo al nodo tuttora intricato creatosi in seguito alla riunificazione delle due Germanie sia sul piano sociale sia, in particolare, sul piano dei destini individuali, appare un elemento imprescindibile nel tentativo di capire il rapporto della società tedesca con la migrazione. Nel ribadirlo, Şenocak apre un ulteriore sguardo sulla Germania; uno sguardo che oggi, quando il Paese è alle prese con l’accoglienza di centinaia di migliaia di profughi, è ancora più necessario e urgente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.