La storia del Partito comunista rientra prima di tutto nella storia più generale del movimento di emancipazione dei lavoratori, che prese le mosse nell’Ottocento e che si sviluppò grazie a un intreccio fra istanze individuali e istanze collettive al fine di superare le contraddizioni del capitalismo e anche, poi, dell’imperialismo con il progetto di costruzione di una società socialista. L’ancoraggio ai valori del movimento operaio caratterizzò la storia del partito comunista che, in Italia, pagò in termini di vite umane, per le persecuzioni subìte, il conto più alto all’emersione e alla vittoria del fascismo. Ciò che gli permise di raccogliere, nei mesi della Resistenza, vasti consensi e di divenire un partito di massa. Ripercorrere i settant’anni della sua storia, fino allo scioglimento nel 1991, significa comprendere le continuità e i cambiamenti nelle sue linee politiche tenendo conto delle modificazioni sociali, economiche e culturali più generali e delle svolte su un piano internazionale. Significa anche comprendere le relazioni tra centro e periferia, cogliendo il significato di una presenza, sia in località in cui era una forza maggioritaria sia in quelle in cui prevalente era l’egemonia della Democrazia cristiana. Un’analisi del Pci non può inoltre non porsi la questione del suo autoscioglimento, che può essere interpretato come un bisogno, un desiderio o una volontà di recidere i legami con la storia del movimento di emancipazione dei lavoratori.
Dianella, G. (2017). POSTFAZIONE. Faenza : Valfrido.
POSTFAZIONE
GAGLIANI, DIANELLA
2017
Abstract
La storia del Partito comunista rientra prima di tutto nella storia più generale del movimento di emancipazione dei lavoratori, che prese le mosse nell’Ottocento e che si sviluppò grazie a un intreccio fra istanze individuali e istanze collettive al fine di superare le contraddizioni del capitalismo e anche, poi, dell’imperialismo con il progetto di costruzione di una società socialista. L’ancoraggio ai valori del movimento operaio caratterizzò la storia del partito comunista che, in Italia, pagò in termini di vite umane, per le persecuzioni subìte, il conto più alto all’emersione e alla vittoria del fascismo. Ciò che gli permise di raccogliere, nei mesi della Resistenza, vasti consensi e di divenire un partito di massa. Ripercorrere i settant’anni della sua storia, fino allo scioglimento nel 1991, significa comprendere le continuità e i cambiamenti nelle sue linee politiche tenendo conto delle modificazioni sociali, economiche e culturali più generali e delle svolte su un piano internazionale. Significa anche comprendere le relazioni tra centro e periferia, cogliendo il significato di una presenza, sia in località in cui era una forza maggioritaria sia in quelle in cui prevalente era l’egemonia della Democrazia cristiana. Un’analisi del Pci non può inoltre non porsi la questione del suo autoscioglimento, che può essere interpretato come un bisogno, un desiderio o una volontà di recidere i legami con la storia del movimento di emancipazione dei lavoratori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.