Nel genere Capsicum sono comprese tutte le varietà di peperoni, grandi e piccoli, di ben noto uso alimentare, compreso il Peperoncino ornamentale (od aromatico) (Capsicum annuum L.) (Fig. 1), che i floricoltori offrono nei vasi già carichi di frutti (bacche), di forma e colori variabili: rotonde o coniche, rosse, gialle, verdi ed anche viola o bianche, da raccogliersi, generalmente, in agosto-settembre (Fig. 2). Sono quindi piante che possono essere tenute in vaso, in casa o sul terrazzo, oppure utilizzate in giardino per creare una bordura colorata di grande effetto e non poca utilità culinaria. Le piantine di Peperoncino, in Liguria, sono di norma commercializzate dalle aziende produttrici (che vendono direttamente al pubblico), dai garden e dai vivai, in vasi da 14 centimetri di diametro, da luglio ad ottobre, con massima disponibilità in settembre. Sempre in Liguria, e soprattutto nella zona di Ponente, sono commercializzate anche le così dette “Peperette”, ovvero rami robusti ed allungati, a volte defogliati, carichi di bacche dalle diverse forme e colori, che ben si prestano a composizioni di vario tipo, fresche o secche, fra cui anche i bouquets per cerimonie. Dal punto di vista patologico e virologico in particolare, una delle più gravi avversità del Peperoncino (ornamentale ed aromatico) coltivato in Liguria è rappresentata dal Tospovirus Tomato spotted wilt virus (virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro: TSWV). Nel 1992, nel corso di indagini eseguite nella zona di Albenga (Savona) ed Arma di Taggia (Imperia), furono infatti individuate infezioni da TSWV-Lettuce (TSWV-CNPH) in diverse specie di ornamentali (quali calendula, aralia, limonio, ecc.), fra cui il peperone edule e quello ornamentale “Peperette”. In particolare, l’infezione su “Peperette” era presente a Taggia, in una coltivazione in pien’aria, ove le piantine manifestavano danni causati da punture di tripidi e, in parte, necrosi sia sulle foglioline che sugli apici vegetativi. 1Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - Patologia Vegetale, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna 2 Società Cooperativa L’Ortofrutticola, Albenga (Savona) Nel mese di settembre del 2007 in un impianto all’aperto nell’entroterra di Albenga (Savona), sono stati osservati sintomi di probabile eziologia virale su Peperoncino aromatico dalle bacche a cornetto rosso, allungate. L’impianto era costituito da piante ottenute da seme, riprodotto dallo stesso agricoltore ormai da 4-5 anni. Per quanto riguarda il ciclo colturale del Peperoncino aromatico si ricorda che: la semina viene effettuata in contenitori alveolari da metà dicembre a fine febbraio a seconda della taglia finale e dell’epoca di vendita. La germinazione avviene in 15-20 giorni; le piantine dopo 8-10 settimane (aprile-maggio) sono pronte per essere trapiantate direttamente nel vaso del “14” (cm di diametro). I vasi sono posti all’aperto, dapprima ravvicinati uno accanto all’altro, successivamente spaziati a distanza definitiva. La vendita avviene a seconda della varietà, da luglio a settembre (Figura 3). Alcune delle piante sintomatiche sono state sottoposte alle indagini virologiche del caso con lo scopo di identificare il/i virus coinvolto/i. Sintomatologia: Le piante analizzate manifestavano mosaico di tipo “calico” sulle foglie, ossia una vistosa maculatura biancastra o giallo oro che si estendeva progressivamente a gran parte della lamina e sulla maggioranza delle foglie basali (Figure 4, 5, 5a). Successivamente, quasi tutte le foglie erano interessate dalla maculatura ed apparivano anche malformate o ripiegate a “doccia”, lungo la nervatura centrale. La bacche erano malformate e raggrinzite, mentre la taglia della pianta era notevolmente ridotta (Figure 6,7). Indagine virologica. Essendo sintomi tipicamente riferibili alla presenza di virus, sono state eseguite indagini di routine applicando la tecnica immunoenzimatica PAS-ELISA (ELISA “indiretta”, media...

Bellardi M.G., A.Benni, G.Bozzano (2008). Maculatura di tipo "calico" in peperoncino aromatico. CLAMER INFORMA, 3, 27-30.

Maculatura di tipo "calico" in peperoncino aromatico

BELLARDI, MARIA GRAZIA;BENNI, ALESSANDRO;
2008

Abstract

Nel genere Capsicum sono comprese tutte le varietà di peperoni, grandi e piccoli, di ben noto uso alimentare, compreso il Peperoncino ornamentale (od aromatico) (Capsicum annuum L.) (Fig. 1), che i floricoltori offrono nei vasi già carichi di frutti (bacche), di forma e colori variabili: rotonde o coniche, rosse, gialle, verdi ed anche viola o bianche, da raccogliersi, generalmente, in agosto-settembre (Fig. 2). Sono quindi piante che possono essere tenute in vaso, in casa o sul terrazzo, oppure utilizzate in giardino per creare una bordura colorata di grande effetto e non poca utilità culinaria. Le piantine di Peperoncino, in Liguria, sono di norma commercializzate dalle aziende produttrici (che vendono direttamente al pubblico), dai garden e dai vivai, in vasi da 14 centimetri di diametro, da luglio ad ottobre, con massima disponibilità in settembre. Sempre in Liguria, e soprattutto nella zona di Ponente, sono commercializzate anche le così dette “Peperette”, ovvero rami robusti ed allungati, a volte defogliati, carichi di bacche dalle diverse forme e colori, che ben si prestano a composizioni di vario tipo, fresche o secche, fra cui anche i bouquets per cerimonie. Dal punto di vista patologico e virologico in particolare, una delle più gravi avversità del Peperoncino (ornamentale ed aromatico) coltivato in Liguria è rappresentata dal Tospovirus Tomato spotted wilt virus (virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro: TSWV). Nel 1992, nel corso di indagini eseguite nella zona di Albenga (Savona) ed Arma di Taggia (Imperia), furono infatti individuate infezioni da TSWV-Lettuce (TSWV-CNPH) in diverse specie di ornamentali (quali calendula, aralia, limonio, ecc.), fra cui il peperone edule e quello ornamentale “Peperette”. In particolare, l’infezione su “Peperette” era presente a Taggia, in una coltivazione in pien’aria, ove le piantine manifestavano danni causati da punture di tripidi e, in parte, necrosi sia sulle foglioline che sugli apici vegetativi. 1Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - Patologia Vegetale, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna 2 Società Cooperativa L’Ortofrutticola, Albenga (Savona) Nel mese di settembre del 2007 in un impianto all’aperto nell’entroterra di Albenga (Savona), sono stati osservati sintomi di probabile eziologia virale su Peperoncino aromatico dalle bacche a cornetto rosso, allungate. L’impianto era costituito da piante ottenute da seme, riprodotto dallo stesso agricoltore ormai da 4-5 anni. Per quanto riguarda il ciclo colturale del Peperoncino aromatico si ricorda che: la semina viene effettuata in contenitori alveolari da metà dicembre a fine febbraio a seconda della taglia finale e dell’epoca di vendita. La germinazione avviene in 15-20 giorni; le piantine dopo 8-10 settimane (aprile-maggio) sono pronte per essere trapiantate direttamente nel vaso del “14” (cm di diametro). I vasi sono posti all’aperto, dapprima ravvicinati uno accanto all’altro, successivamente spaziati a distanza definitiva. La vendita avviene a seconda della varietà, da luglio a settembre (Figura 3). Alcune delle piante sintomatiche sono state sottoposte alle indagini virologiche del caso con lo scopo di identificare il/i virus coinvolto/i. Sintomatologia: Le piante analizzate manifestavano mosaico di tipo “calico” sulle foglie, ossia una vistosa maculatura biancastra o giallo oro che si estendeva progressivamente a gran parte della lamina e sulla maggioranza delle foglie basali (Figure 4, 5, 5a). Successivamente, quasi tutte le foglie erano interessate dalla maculatura ed apparivano anche malformate o ripiegate a “doccia”, lungo la nervatura centrale. La bacche erano malformate e raggrinzite, mentre la taglia della pianta era notevolmente ridotta (Figure 6,7). Indagine virologica. Essendo sintomi tipicamente riferibili alla presenza di virus, sono state eseguite indagini di routine applicando la tecnica immunoenzimatica PAS-ELISA (ELISA “indiretta”, media...
2008
Bellardi M.G., A.Benni, G.Bozzano (2008). Maculatura di tipo "calico" in peperoncino aromatico. CLAMER INFORMA, 3, 27-30.
Bellardi M.G.; A.Benni; G.Bozzano
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