In questa relazione ho offerto un contributo al dibattito sul volontariato in Italia e in particolare sulle attività di comunicazione delle organizzazioni no profit nel Mezzogiorno. Il recente Rapporto 2005 di Cesvot.net [2007], la rete dei Centri di Servizio per il Volontariato in Italia, accanto a indubbi dati positivi come la raggiunta istituzione in tutt’e 20 le regioni di questi Centri a 15 anni dalla legge 266/91 e a 10 anni dall’inizio dell’attività dei primi Co.Ge., i Comitati di Gestione del fondo speciale per il Volontariato (nel 2005 questi Centri sono sorti –finalmente!– anche in Campania), segnala d’altra parte l’ancora limitato sviluppo di attività di comunicazione in questi organismi, sia al proprio interno, sia all’esterno –verso gli enti locali e le istituzioni di cui vorrebbero essere interlocutori, ma anche verso stakeholders, benefattori e, più in generale, verso la società civile. Questa debolezza comunicativa che persiste nel terzo settore italiano è particolarmente grave nel Mezzogiorno, come confermano i dati raccolti dall’insieme delle quattro ricerche svolte da Colleghi dell’Università degli Studi di Palermo e di altre Università del Sud e dal Sottoscritto nel corso della ricerca Prin 2003, i cui risultati sono raccolti nel volume La comunicazione del terzo settore nel Mezzogiorno [Martelli, a cura di, 2006]. In questo intervento sosterrò la tesi che la debolezza delle attività di comunicazione del terzo settore, specialmente nel Mezzogiorno, indirettamente rallenta la crescita civile di quest’area impedendo il riprodursi del capitale pro-sociale e quindi ostacolando lo sviluppo del Sud. Vale anche il reciproco, ovvero che la scarsa diffusione e debolezza di tale tipo di capitale sociale, oltre a bloccare lo sviluppo di queste terre, impedisce lo sviluppo di capacità comunicativa tramite old e new media, e quindi rallenta i processi di democrazia interna e ostacola la trasparenza e la rendicontazione verso l’esterno dell’organizzazione, anche tramite l’adozione di best practices come il bilancio sociale, anche pubblicato in internet. Ho cercato di individuare ostacoli e vincoli a tale crescita comunicativa, i quali in minor misura vanno individuati nella scarsità di risorse materiali di tali organizzazioni, e in misura assai maggiore nella debolezza della cultura comunicativa presente nel terzo settore meridionale, specie tra i suoi responsabili, spesso rafforzata dalla sfiducia diffusa verso la possibilità di attirare l’attenzione dei mass media sull’opera pro-sociale di tali organizzazioni, così come dalla scarsa considerazione verso le nuove tecnologie come canali non solo a costo minimo, ma anche tali da favorire il contatto peer-to-peer con istituzioni e attori della società civile. Al tempo stesso questo quadro negativo può essere superato all’interno di iniziative di sostegno alle attività del terzo settore, quali quelle svolte dai Centri di Servizio per il Volontariato –che nel periodo 1997-2005 hanno speso a tal fine oltre 223 milioni di euro– e, specificamente per il Mezzogiorno, dalla Fondazione, di recente nata dall’intesa tra Forum terzo settore e l’Acri-Associazione Casse di Risparmio italiane con un capitale iniziale di 500 milioni di euro, i cui frutti annuali verranno destinati allo sviluppo del terzo settore meridionale. Al fine di favorire lo sviluppo delle attività comunicative, più importanti delle risorse materiali sono, tuttavia, quelle culturali e valutativo-simboliche, quali la diffusione di competenze info-telematiche tra i giovani meridionali favorite dall’acculturazione alle nuove tecnologie anche di telefonia mobile, la presenza di numerosi Corsi di Laurea specie in Scienze della Comunicazione e in Informatica attivi nelle Università del Sud e, specificatamente nel terzo settore, gli esperimenti attuati dal Portale telematico per la comunicazione del terzo settore a Palermo (2003-2005), e il gemello Portale sorto a Napoli (2005) per merito del Collega G. Di Genn...

La comunicazione come risorsa del Terzo Settore per la società civile del Sud / Martelli S.. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 105-124. (Intervento presentato al convegno Sviluppo del terzo settore e incremento del capitale sociale nel Sud, tenutosi a Trapani, CdL in Servizio sociale dell'Università degli Studi di Palermo, nel 15-16.03.2007).

La comunicazione come risorsa del Terzo Settore per la società civile del Sud

MARTELLI, STEFANO
2008

Abstract

In questa relazione ho offerto un contributo al dibattito sul volontariato in Italia e in particolare sulle attività di comunicazione delle organizzazioni no profit nel Mezzogiorno. Il recente Rapporto 2005 di Cesvot.net [2007], la rete dei Centri di Servizio per il Volontariato in Italia, accanto a indubbi dati positivi come la raggiunta istituzione in tutt’e 20 le regioni di questi Centri a 15 anni dalla legge 266/91 e a 10 anni dall’inizio dell’attività dei primi Co.Ge., i Comitati di Gestione del fondo speciale per il Volontariato (nel 2005 questi Centri sono sorti –finalmente!– anche in Campania), segnala d’altra parte l’ancora limitato sviluppo di attività di comunicazione in questi organismi, sia al proprio interno, sia all’esterno –verso gli enti locali e le istituzioni di cui vorrebbero essere interlocutori, ma anche verso stakeholders, benefattori e, più in generale, verso la società civile. Questa debolezza comunicativa che persiste nel terzo settore italiano è particolarmente grave nel Mezzogiorno, come confermano i dati raccolti dall’insieme delle quattro ricerche svolte da Colleghi dell’Università degli Studi di Palermo e di altre Università del Sud e dal Sottoscritto nel corso della ricerca Prin 2003, i cui risultati sono raccolti nel volume La comunicazione del terzo settore nel Mezzogiorno [Martelli, a cura di, 2006]. In questo intervento sosterrò la tesi che la debolezza delle attività di comunicazione del terzo settore, specialmente nel Mezzogiorno, indirettamente rallenta la crescita civile di quest’area impedendo il riprodursi del capitale pro-sociale e quindi ostacolando lo sviluppo del Sud. Vale anche il reciproco, ovvero che la scarsa diffusione e debolezza di tale tipo di capitale sociale, oltre a bloccare lo sviluppo di queste terre, impedisce lo sviluppo di capacità comunicativa tramite old e new media, e quindi rallenta i processi di democrazia interna e ostacola la trasparenza e la rendicontazione verso l’esterno dell’organizzazione, anche tramite l’adozione di best practices come il bilancio sociale, anche pubblicato in internet. Ho cercato di individuare ostacoli e vincoli a tale crescita comunicativa, i quali in minor misura vanno individuati nella scarsità di risorse materiali di tali organizzazioni, e in misura assai maggiore nella debolezza della cultura comunicativa presente nel terzo settore meridionale, specie tra i suoi responsabili, spesso rafforzata dalla sfiducia diffusa verso la possibilità di attirare l’attenzione dei mass media sull’opera pro-sociale di tali organizzazioni, così come dalla scarsa considerazione verso le nuove tecnologie come canali non solo a costo minimo, ma anche tali da favorire il contatto peer-to-peer con istituzioni e attori della società civile. Al tempo stesso questo quadro negativo può essere superato all’interno di iniziative di sostegno alle attività del terzo settore, quali quelle svolte dai Centri di Servizio per il Volontariato –che nel periodo 1997-2005 hanno speso a tal fine oltre 223 milioni di euro– e, specificamente per il Mezzogiorno, dalla Fondazione, di recente nata dall’intesa tra Forum terzo settore e l’Acri-Associazione Casse di Risparmio italiane con un capitale iniziale di 500 milioni di euro, i cui frutti annuali verranno destinati allo sviluppo del terzo settore meridionale. Al fine di favorire lo sviluppo delle attività comunicative, più importanti delle risorse materiali sono, tuttavia, quelle culturali e valutativo-simboliche, quali la diffusione di competenze info-telematiche tra i giovani meridionali favorite dall’acculturazione alle nuove tecnologie anche di telefonia mobile, la presenza di numerosi Corsi di Laurea specie in Scienze della Comunicazione e in Informatica attivi nelle Università del Sud e, specificatamente nel terzo settore, gli esperimenti attuati dal Portale telematico per la comunicazione del terzo settore a Palermo (2003-2005), e il gemello Portale sorto a Napoli (2005) per merito del Collega G. Di Genn...
2008
Capitale sociale, reti comunicative e culture di partecipazione,
105
124
La comunicazione come risorsa del Terzo Settore per la società civile del Sud / Martelli S.. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 105-124. (Intervento presentato al convegno Sviluppo del terzo settore e incremento del capitale sociale nel Sud, tenutosi a Trapani, CdL in Servizio sociale dell'Università degli Studi di Palermo, nel 15-16.03.2007).
Martelli S.
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