In questo capitolo ci occupiamo di analizzare l’andamento elettorale del M5s nel periodo 2013-2016, potendo contare su un’ampia e sistematica mole di dati. L’obiettivo non è tanto (o non solo) quello di fotografare le dimensioni del consenso elettorale del partito di Grillo e il suo andamento nel tempo, quanto quello di utilizzare questi stessi dati per rispondere ad alcuni interrogativi di fondo sulla «natura» di questo stesso partito sulla sua capacità di intercettare consensi in maniera trasversale rispetto ai tradizionali bacini elettorali, sulla sua abilità (non scontata, vista la genesi e la naturale debolezza strutturale) di radicarsi sul territorio e quindi sulla sua capacità di diffondersi omogeneamente in tutte le regioni e nelle grandi città, come nei piccoli comuni. Osservandolo da tali prospettive, ci proponiamo dunque di rispondere a un interrogativo più generale sulla capacità del M5s che nasce, o sarebbe meglio dire irrompe sulla scena come partito d’opinione (con il «messaggio» di Grillo capace di coagulare e veicolare la protesta antiestablishment) di assumere nel tempo anche alcuni caratteri del «partito di appartenenza», magari poggiando su nuovi canali di formazione e promozione di identità politiche, come quelli resi disponibili dalla «rete» e dunque aggregando un elettorato più stabile e fidelizzato. La prima parte del capitolo risponde a questi interrogativi analizzando i risultati ottenuti dal M5s in occasioni degli appuntamenti elettorali che si sono succeduti nel tempo: le elezioni politiche del 2013 (par. 2), e le successive tornate elettorali europee, regionali e amministrative del biennio 2014-2016 (par. 3). La seconda parte si concentra sulla stima dei flussi elettorali, consentendoci di rispondere a domande più specifiche sulla «provenienza» e la «destinazione» del voto cinquestelle in occasione, ancora una volta, delle politiche del 2013 (par. 4), delle elezioni europee del 2014 (par. 5) e della tornata di elezioni comunali del 2016 (par. 6). Il paragrafo finale del capitolo tira le conclusioni delle analisi svolte, con uno sguardo necessario ai risultati delle elezioni comunali del 2017.
Colloca, P., Marangoni, F. (2017). L’andamento elettorale: analisi della «natura» mutevole del Movimento 5 stelle. Bologna : Il Mulino.
L’andamento elettorale: analisi della «natura» mutevole del Movimento 5 stelle
COLLOCA, PASQUALE;
2017
Abstract
In questo capitolo ci occupiamo di analizzare l’andamento elettorale del M5s nel periodo 2013-2016, potendo contare su un’ampia e sistematica mole di dati. L’obiettivo non è tanto (o non solo) quello di fotografare le dimensioni del consenso elettorale del partito di Grillo e il suo andamento nel tempo, quanto quello di utilizzare questi stessi dati per rispondere ad alcuni interrogativi di fondo sulla «natura» di questo stesso partito sulla sua capacità di intercettare consensi in maniera trasversale rispetto ai tradizionali bacini elettorali, sulla sua abilità (non scontata, vista la genesi e la naturale debolezza strutturale) di radicarsi sul territorio e quindi sulla sua capacità di diffondersi omogeneamente in tutte le regioni e nelle grandi città, come nei piccoli comuni. Osservandolo da tali prospettive, ci proponiamo dunque di rispondere a un interrogativo più generale sulla capacità del M5s che nasce, o sarebbe meglio dire irrompe sulla scena come partito d’opinione (con il «messaggio» di Grillo capace di coagulare e veicolare la protesta antiestablishment) di assumere nel tempo anche alcuni caratteri del «partito di appartenenza», magari poggiando su nuovi canali di formazione e promozione di identità politiche, come quelli resi disponibili dalla «rete» e dunque aggregando un elettorato più stabile e fidelizzato. La prima parte del capitolo risponde a questi interrogativi analizzando i risultati ottenuti dal M5s in occasioni degli appuntamenti elettorali che si sono succeduti nel tempo: le elezioni politiche del 2013 (par. 2), e le successive tornate elettorali europee, regionali e amministrative del biennio 2014-2016 (par. 3). La seconda parte si concentra sulla stima dei flussi elettorali, consentendoci di rispondere a domande più specifiche sulla «provenienza» e la «destinazione» del voto cinquestelle in occasione, ancora una volta, delle politiche del 2013 (par. 4), delle elezioni europee del 2014 (par. 5) e della tornata di elezioni comunali del 2016 (par. 6). Il paragrafo finale del capitolo tira le conclusioni delle analisi svolte, con uno sguardo necessario ai risultati delle elezioni comunali del 2017.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.