Dell’epigrafe si conservano attualmente pochi frammenti presso il Museo Epigrafico di Atene, ma il suo testo è integralmente ricostruibile dalle edizioni pubblicate. L’iscrizione fu trovata in Tessaglia in località Ὀζοὺν Καραλάρ , nell’eparchia di Καρδίτσα , nei pressi dell’antica Κιέριον ; sarebbe stata portata lì da un altro villaggio di nome Καραλάρ , non meglio identificabile. La base è descritta come caratterizzata sulla superficie superiore da un incavo di forma ovale, che doveva sostenere una stele. La forma delle lettere ha suggerito datazioni diverse: le proposte oscillano tra il passaggio dal VI al V secolo, il primo quarto del V secolo e il secondo quarto del V secolo. Il testo è povero di informazioni e problematico nella forma. Il solo nome proprio che vi si legge è quello del defunto, la cui esatta provenienza e famiglia restano ignote. Sappiamo solamente che egli trovò una morte valorosa in difesa della propria patria, ma non sappiamo in quale circostanza. L’epitafio di Pyrriadas offre un esempio di testo iscritto di cui non è facile riconoscere la forma metrica. Si intravede infatti solo in parte una struttura ritmica riconducibile a schemi noti e consolidati per il genere epigrammatico. Il confronto con iscrizioni metriche che impiegano simili sequenze formulari suggerisce infatti che siamo di fronte all’infelice tessitura di strutture desunte da uno o più modelli. Il versificatore, peraltro, manca completamente della coscienza non solo dell’opposizione di quantità sillabica, ma anche del valore fonetico e prosodico delle consonanti doppie.

Epitaffio di Pyrriadas

GARULLI, VALENTINA
2017

Abstract

Dell’epigrafe si conservano attualmente pochi frammenti presso il Museo Epigrafico di Atene, ma il suo testo è integralmente ricostruibile dalle edizioni pubblicate. L’iscrizione fu trovata in Tessaglia in località Ὀζοὺν Καραλάρ , nell’eparchia di Καρδίτσα , nei pressi dell’antica Κιέριον ; sarebbe stata portata lì da un altro villaggio di nome Καραλάρ , non meglio identificabile. La base è descritta come caratterizzata sulla superficie superiore da un incavo di forma ovale, che doveva sostenere una stele. La forma delle lettere ha suggerito datazioni diverse: le proposte oscillano tra il passaggio dal VI al V secolo, il primo quarto del V secolo e il secondo quarto del V secolo. Il testo è povero di informazioni e problematico nella forma. Il solo nome proprio che vi si legge è quello del defunto, la cui esatta provenienza e famiglia restano ignote. Sappiamo solamente che egli trovò una morte valorosa in difesa della propria patria, ma non sappiamo in quale circostanza. L’epitafio di Pyrriadas offre un esempio di testo iscritto di cui non è facile riconoscere la forma metrica. Si intravede infatti solo in parte una struttura ritmica riconducibile a schemi noti e consolidati per il genere epigrammatico. Il confronto con iscrizioni metriche che impiegano simili sequenze formulari suggerisce infatti che siamo di fronte all’infelice tessitura di strutture desunte da uno o più modelli. Il versificatore, peraltro, manca completamente della coscienza non solo dell’opposizione di quantità sillabica, ma anche del valore fonetico e prosodico delle consonanti doppie.
2017
Valentina, Garulli
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