Il saggio tratta di un’opera importante, anzi fondamentale nella storia della letteratura distopica: Erewhon di Samuel Butler (1872) è una protodistopia che, come tutti i grandi prototipi, contiene in sè, più o meno in nuce, l’intera evoluzione del genere, sia sul piano della forma letteraria che del pensiero. Non è infatti un caso che Butler abbia “influenzato” (per loro esplicita ammissione) scrittori utopici come H.G.Wells, E.M. Forster, Aldous Huxley e George Orwell. A lungo considerato un libro bizzarro quando non paradossale, Erewhon si dimostra invece un’imbarazzante e spietata parodia ironica della società borghese e una lucida critica allo spirito della sua cultura – uno spirito “economico” e “meccanico” e, in quanto tale, anti-umano. Il saggio ne comprova l’importanza soffermandosi sulla profondità del “Book of Machines” e, in particolare, sull’attualità del pensiero di Butler, che anticipa e supera le tesi di Fredrick Jameson (Postmodernism, 1990) sull’ alleanza, o meglio, la consanguineità tra Tecnologia e “Mercato nel senso più ampio del termine”, ossia sul “Great Mechanism” che si avvia a diventare il padrone del mondo, o meglio della realtà nella “terza o quarta era delle Macchine”.
B. Battaglia (2007). Samuel Butler e lo “spirito” della Macchina. MORUS, 4, 259-268.
Samuel Butler e lo “spirito” della Macchina.
BATTAGLIA, MARIA BEATRICE
2007
Abstract
Il saggio tratta di un’opera importante, anzi fondamentale nella storia della letteratura distopica: Erewhon di Samuel Butler (1872) è una protodistopia che, come tutti i grandi prototipi, contiene in sè, più o meno in nuce, l’intera evoluzione del genere, sia sul piano della forma letteraria che del pensiero. Non è infatti un caso che Butler abbia “influenzato” (per loro esplicita ammissione) scrittori utopici come H.G.Wells, E.M. Forster, Aldous Huxley e George Orwell. A lungo considerato un libro bizzarro quando non paradossale, Erewhon si dimostra invece un’imbarazzante e spietata parodia ironica della società borghese e una lucida critica allo spirito della sua cultura – uno spirito “economico” e “meccanico” e, in quanto tale, anti-umano. Il saggio ne comprova l’importanza soffermandosi sulla profondità del “Book of Machines” e, in particolare, sull’attualità del pensiero di Butler, che anticipa e supera le tesi di Fredrick Jameson (Postmodernism, 1990) sull’ alleanza, o meglio, la consanguineità tra Tecnologia e “Mercato nel senso più ampio del termine”, ossia sul “Great Mechanism” che si avvia a diventare il padrone del mondo, o meglio della realtà nella “terza o quarta era delle Macchine”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.