Partendo dai "Sertoes" (1902) di Euclides da Cunha, che ne offrono una prima fondamentale messa a fuoco e arrivando fino a "Grande Sertão: Veredas" (1956), il capolavoro di Guimaraes Rosa, che ne riformula il paradigma, questo saggio non si limita alla ricostruzione storica di un ideale macrotesto brasiliano del sertão, ma - trascendendone la specifica referenzialità paesaggistica, che ne rappresenta tutt’al più l’ovvio sottotesto - rilegge dal di dentro la genealogia di quello spazio letterario, destinato a diventare, da semplice cornice narrativa, personaggio co-protagonista della narrazione.
La frontiera scomparsa o del sertão come paesaggio letterario / Mulinacci R.. - STAMPA. - (2007), pp. 45-67.
La frontiera scomparsa o del sertão come paesaggio letterario.
MULINACCI, ROBERTO
2007
Abstract
Partendo dai "Sertoes" (1902) di Euclides da Cunha, che ne offrono una prima fondamentale messa a fuoco e arrivando fino a "Grande Sertão: Veredas" (1956), il capolavoro di Guimaraes Rosa, che ne riformula il paradigma, questo saggio non si limita alla ricostruzione storica di un ideale macrotesto brasiliano del sertão, ma - trascendendone la specifica referenzialità paesaggistica, che ne rappresenta tutt’al più l’ovvio sottotesto - rilegge dal di dentro la genealogia di quello spazio letterario, destinato a diventare, da semplice cornice narrativa, personaggio co-protagonista della narrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.