Il Dipartimento di Architettura (DA) dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna partecipa al progetto europeo CARNVAL - EPHEMERAL HERITAGE OF THE EUROPEAN CARNIVAL RITUALS - cofinanziato nell'ambito del Creative Europe Programme of the European Union che coinvolge vari paesi ed istituzioni fra le quali: l’Universitat Politècnica de València - Instituto Universitario de Restauración del Patrimonio (Valencia, Spagna), Instituto Politécnico de Tomar (Tomar, Portogallo), Inspiration Werbung Gestaltung Design (Mainz, Germania), il Kulturno izobrazevalno drustvo (Kibla, Slovenia). Il compito principale del pacchetto di lavoro del DA riguarda la documentazione dei carri allegorici e l’implementazione delle tecniche di modellazione inversa per la realizzazione di tali opere (nella fattispecie la gestione del passaggio di scala fra maquette e opera concreta). La necessità di documentare questa produzione artistica riveste un ruolo principale poiché la natura di queste costruzioni in movimento, oppure statiche, è essenzialmente effimera - non superano l’anno di vita nel caso di Viareggio e Putignano oppure vengono bruciati alla fine delle Fallas di Valencia. I fattori critici per la loro documentazione sono le grandi dimensioni, l’intrinseca instabilità implicita nel movimento mutuo fra le parti dei carri (braccia, gambe, elementi mobili come torri e sportelli incernierati), l’altezza e le occlusioni ed infine la presenza di solai e parti deformabili che non consentono l’appoggio stabile di treppiedi di sostegno dei sensori attivi. Gli applicativi di rilevamento a basso costo come quelli che impiegano sensori passivi, basati sul binomio SfM e Multi-View Stereo, danno la possibilità di colmare le criticità appena esposte includendo nei modelli finali anche il dato cromatico: elemento essenziale per garantire la documentazione delle finiture sgargianti che caratterizzano i carri allegorici così come i “ninots” valenciani. Costi e difficoltà logistiche, che tuttora caratterizzano gli scanner laser terrestri basati su tecniche time-delay, vengono quindi abbattuti grazie alla maggiore velocità di rilevamento, all'acquisizione contemporanea di forme e colori anche di zone difficilmente accessibili grazie alla possibilità di applicare i sensori passivi a bracci telescopici dotati di sospensione cardanica motorizzata. Il flusso di lavoro sviluppato per carri allegorici di grandi dimensioni trova nel pre-processing dei fotogrammi e nel post-processing delle texture i punti chiave per tramandare attraverso i modelli digitali un patrimonio effimero che oggi può godere di numerose forme di divulgazione ed immagazzinamento. In particolare game engine e visualizzatori on-line permettono di esperire ed interrogare modelli 3D (anche animati) su tablet e smatphone, includendo anche soluzioni di realtà virtuale (VR) grazie ai VR headsets a basso costo (Google Cardboard) o più raffinati (Oculus Rift).

CARNVAL Project: documentare il colore effimero dei carri allegorici attraverso modelli digitali esplorabili

CIPRIANI, LUCA;BERTACCHI, SILVIA;FANTINI, FILIPPO
2016

Abstract

Il Dipartimento di Architettura (DA) dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna partecipa al progetto europeo CARNVAL - EPHEMERAL HERITAGE OF THE EUROPEAN CARNIVAL RITUALS - cofinanziato nell'ambito del Creative Europe Programme of the European Union che coinvolge vari paesi ed istituzioni fra le quali: l’Universitat Politècnica de València - Instituto Universitario de Restauración del Patrimonio (Valencia, Spagna), Instituto Politécnico de Tomar (Tomar, Portogallo), Inspiration Werbung Gestaltung Design (Mainz, Germania), il Kulturno izobrazevalno drustvo (Kibla, Slovenia). Il compito principale del pacchetto di lavoro del DA riguarda la documentazione dei carri allegorici e l’implementazione delle tecniche di modellazione inversa per la realizzazione di tali opere (nella fattispecie la gestione del passaggio di scala fra maquette e opera concreta). La necessità di documentare questa produzione artistica riveste un ruolo principale poiché la natura di queste costruzioni in movimento, oppure statiche, è essenzialmente effimera - non superano l’anno di vita nel caso di Viareggio e Putignano oppure vengono bruciati alla fine delle Fallas di Valencia. I fattori critici per la loro documentazione sono le grandi dimensioni, l’intrinseca instabilità implicita nel movimento mutuo fra le parti dei carri (braccia, gambe, elementi mobili come torri e sportelli incernierati), l’altezza e le occlusioni ed infine la presenza di solai e parti deformabili che non consentono l’appoggio stabile di treppiedi di sostegno dei sensori attivi. Gli applicativi di rilevamento a basso costo come quelli che impiegano sensori passivi, basati sul binomio SfM e Multi-View Stereo, danno la possibilità di colmare le criticità appena esposte includendo nei modelli finali anche il dato cromatico: elemento essenziale per garantire la documentazione delle finiture sgargianti che caratterizzano i carri allegorici così come i “ninots” valenciani. Costi e difficoltà logistiche, che tuttora caratterizzano gli scanner laser terrestri basati su tecniche time-delay, vengono quindi abbattuti grazie alla maggiore velocità di rilevamento, all'acquisizione contemporanea di forme e colori anche di zone difficilmente accessibili grazie alla possibilità di applicare i sensori passivi a bracci telescopici dotati di sospensione cardanica motorizzata. Il flusso di lavoro sviluppato per carri allegorici di grandi dimensioni trova nel pre-processing dei fotogrammi e nel post-processing delle texture i punti chiave per tramandare attraverso i modelli digitali un patrimonio effimero che oggi può godere di numerose forme di divulgazione ed immagazzinamento. In particolare game engine e visualizzatori on-line permettono di esperire ed interrogare modelli 3D (anche animati) su tablet e smatphone, includendo anche soluzioni di realtà virtuale (VR) grazie ai VR headsets a basso costo (Google Cardboard) o più raffinati (Oculus Rift).
2016
Colore e colorimetria. Contributi multidisciplinari
313
324
Luca, Cipriani; Silvia, Bertacchi; Filippo, Fantini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/601777
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