La corteccia parietale posteriore dei primati, sia quella dell’uomo che dei primati non-umani, pare essere un buon candidato per operare un’integrazione multisensoriale utile per coordinare atti motori finalizzati al raggiungimento ed alla manipolazione di oggetti di interesse localizzati nello spazio peripersonale. Ricerche neurofisiologiche e neuroanatomiche compiute dal gruppo di ricerca guidato dal Prof. Claudio Galletti e dalla Prof.ssa Patrizia Fattori, di cui la Dott.ssa Michela Gamberini fa parte dal 1997, hanno contribuito ad identificare sia dal punto di vista funzionale che anatomico alcune aree della corteccia parietale del primate non-umano, al fine di identificare queste regioni anche nel cervello dell’uomo. In questa regione del cervello si è evidenziato un trend funzionale caudo-rostrale che inizia da una regione puramente visiva, l’area V6, un’area visiva extrastriata e organizzata in modo retinotopico, attraversa due aree parietali associative, le aree V6A e PEc, che integrano stimoli sensoriali diversi (visivi e somatici) utili per coordinare i movimenti, per terminare nella porzione più anteriore con un’area somatosensoriale, l’area PE, limitrofa alla corteccia somatica primaria. Nella presentazione si prenderanno in esame i due sistemi percettivi più coinvolti e testati nelle ricerche, per passare a descrivere alcuni dati anatomo-funzionali delle regioni sopra elencate. In conclusione, si vuole dimostrare quanto sia alta l’omologia di questa regione cerebrale fra la scimmia e l’uomo e come le ricerche fin qui condotte possano essere utili per interpretare le complesse situazioni patologiche (come l’atassia ottica) riconosciute nell’uomo ed essere quindi di supporto a protocolli riabilitativi.
Gamberini, M. (2016). Percezione, consapevolezza cosciente di spazio e di azione e Rappresentazione. RIABILITAZIONE NEUROCOGNITIVA, XII(3), 197-215.
Percezione, consapevolezza cosciente di spazio e di azione e Rappresentazione
GAMBERINI, MICHELA
2016
Abstract
La corteccia parietale posteriore dei primati, sia quella dell’uomo che dei primati non-umani, pare essere un buon candidato per operare un’integrazione multisensoriale utile per coordinare atti motori finalizzati al raggiungimento ed alla manipolazione di oggetti di interesse localizzati nello spazio peripersonale. Ricerche neurofisiologiche e neuroanatomiche compiute dal gruppo di ricerca guidato dal Prof. Claudio Galletti e dalla Prof.ssa Patrizia Fattori, di cui la Dott.ssa Michela Gamberini fa parte dal 1997, hanno contribuito ad identificare sia dal punto di vista funzionale che anatomico alcune aree della corteccia parietale del primate non-umano, al fine di identificare queste regioni anche nel cervello dell’uomo. In questa regione del cervello si è evidenziato un trend funzionale caudo-rostrale che inizia da una regione puramente visiva, l’area V6, un’area visiva extrastriata e organizzata in modo retinotopico, attraversa due aree parietali associative, le aree V6A e PEc, che integrano stimoli sensoriali diversi (visivi e somatici) utili per coordinare i movimenti, per terminare nella porzione più anteriore con un’area somatosensoriale, l’area PE, limitrofa alla corteccia somatica primaria. Nella presentazione si prenderanno in esame i due sistemi percettivi più coinvolti e testati nelle ricerche, per passare a descrivere alcuni dati anatomo-funzionali delle regioni sopra elencate. In conclusione, si vuole dimostrare quanto sia alta l’omologia di questa regione cerebrale fra la scimmia e l’uomo e come le ricerche fin qui condotte possano essere utili per interpretare le complesse situazioni patologiche (come l’atassia ottica) riconosciute nell’uomo ed essere quindi di supporto a protocolli riabilitativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.