Donna di 64 anni, che presentava ampia placca rossoviolacea, a margini netti, estesa a gran parte dell’emivolto destro e al padiglione auricolare.Una seconda lesione ulcerata e parzialmente vegetante, era localizzata alla coscia sinistra. Comparse da 40 anni, si erano lentamente estese, deturpando il viso nonostante la donna cercasse di nascondere le lesioni sotto uno spesso strato di covermark. Interpretato inizialmente come angioma cavernoso, non era mai stato curato. La diascopia evidenziava noduli giallobrunastri, l’esame istologico dimostrava un processo flogistico granulomatoso gigantocellulare tubercolare, la colorazione Ziehl-Neelsen era negativa per bacilli acido-alcool resistenti, non evidenti neanche con l’esame colturale: è stata posta diagnosi di lupus vulgaris. Gli esami strumentali per identificare una localizzazione primitiva extracutanea risultavano negativi, mentre l’intradermoreazione di Mantoux dimostrava una intensa positività (>1,5 cm). La paziente ha iniziato quindi una polichemioterapia con Rifampicina (600 mg/die), Isoniazide (300 mg/die), Pirazinamide (25 mg/Kg/die), con notevole regressione delle lesioni cutanee dopo dieci mesi di terapia. Segnaliamo il caso per l’eccezionalità di riscontro in Italia di un processo tubercolare cutaneo autoctono così avanzato.
P.Bandini, B.Passarini, S.D.Infusino, E.Barbieri, C.Varotti (2007). Lupus vulgaris: un caso di recente osservazione. ESPERIENZE DERMATOLOGICHE, Volume IX-n°4 Ottobre 2007, 259-263.
Lupus vulgaris: un caso di recente osservazione
BANDINI, PATRIZIA;PASSARINI, BEATRICE;INFUSINO, SALVATORE DOMENICO;VAROTTI, CLAUDIO
2007
Abstract
Donna di 64 anni, che presentava ampia placca rossoviolacea, a margini netti, estesa a gran parte dell’emivolto destro e al padiglione auricolare.Una seconda lesione ulcerata e parzialmente vegetante, era localizzata alla coscia sinistra. Comparse da 40 anni, si erano lentamente estese, deturpando il viso nonostante la donna cercasse di nascondere le lesioni sotto uno spesso strato di covermark. Interpretato inizialmente come angioma cavernoso, non era mai stato curato. La diascopia evidenziava noduli giallobrunastri, l’esame istologico dimostrava un processo flogistico granulomatoso gigantocellulare tubercolare, la colorazione Ziehl-Neelsen era negativa per bacilli acido-alcool resistenti, non evidenti neanche con l’esame colturale: è stata posta diagnosi di lupus vulgaris. Gli esami strumentali per identificare una localizzazione primitiva extracutanea risultavano negativi, mentre l’intradermoreazione di Mantoux dimostrava una intensa positività (>1,5 cm). La paziente ha iniziato quindi una polichemioterapia con Rifampicina (600 mg/die), Isoniazide (300 mg/die), Pirazinamide (25 mg/Kg/die), con notevole regressione delle lesioni cutanee dopo dieci mesi di terapia. Segnaliamo il caso per l’eccezionalità di riscontro in Italia di un processo tubercolare cutaneo autoctono così avanzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.