Data all’inizio del secolo XIX la relazione programmatica sui porti e coste del litorale adriatico pontificio degli ingegneri francesi Jacques Rolland e Louis Bruyère, entrambi facenti parte del personale tecnico dell’Ecole des Ponts et Chuassées, l’importante struttura che sovrintendeva ai progetti e riordinamenti stradali e idraulici su tutto il territorio dell’impero. L’ispezione dei tecnici napoleonici si svolge nella primavera-estate del 1805 a partire da una ricognizione del delta padano per poi procedere ad uno studio della natura delle località comprese nel tratto fra Goro e Cattolica al fine di individuare il sito più adatto alla progettazione di porti in grado di accogliere anche navigli di grossa stazza. La relazione, alquanto dettagliata, restituisce interessanti informazioni, non solo sotto il profilo dell’analisi della linea di costa e degli accorgimenti tecnici da apportare al fine di migliorare la funzionalità degli approdi e della loro difesa da eventuali attacchi dal mare, ma anche sotto l’aspetto della messa a punto di un efficiente sistema di raccordo fra le vie marittime e la rete stradale, esistente e da progettarsi, anche in previsione di un più rapido collegamento fra il Tirreno e l’Adriatico.
Porti e difesa costiera fra Marche e Romagna nel periodo napoleonico
DE NICOLO', MARIA LUCIA
2008
Abstract
Data all’inizio del secolo XIX la relazione programmatica sui porti e coste del litorale adriatico pontificio degli ingegneri francesi Jacques Rolland e Louis Bruyère, entrambi facenti parte del personale tecnico dell’Ecole des Ponts et Chuassées, l’importante struttura che sovrintendeva ai progetti e riordinamenti stradali e idraulici su tutto il territorio dell’impero. L’ispezione dei tecnici napoleonici si svolge nella primavera-estate del 1805 a partire da una ricognizione del delta padano per poi procedere ad uno studio della natura delle località comprese nel tratto fra Goro e Cattolica al fine di individuare il sito più adatto alla progettazione di porti in grado di accogliere anche navigli di grossa stazza. La relazione, alquanto dettagliata, restituisce interessanti informazioni, non solo sotto il profilo dell’analisi della linea di costa e degli accorgimenti tecnici da apportare al fine di migliorare la funzionalità degli approdi e della loro difesa da eventuali attacchi dal mare, ma anche sotto l’aspetto della messa a punto di un efficiente sistema di raccordo fra le vie marittime e la rete stradale, esistente e da progettarsi, anche in previsione di un più rapido collegamento fra il Tirreno e l’Adriatico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.