L’articolo analizza, in una prospettiva di lungo periodo, la creazione e lo sviluppo delle disposizioni di hardship (imprévision, eccessiva onerosità sopravvenuta) nel diritto del commercio internazionale. Adottando una prospettiva transnazionale e comparata, si esaminano diversi lodi della Camera del Commercio Internazionale nei quali gli arbitri hanno utilizzato la fattispecie dell’hardship, basandosi sull'applicazione congiunta di un diritto nazionale e dei cosiddetti principi generali del diritto, o della lex mercatoria. In seguito si esaminano i Principi Unidroit, le decisioni che si fondano su di essi e l’influenza che tali decisioni hanno avuto sull’interpretazione dell’art. 79 della Convenzione di Vienna sulla Vendita Internazionale di Beni Mobili. L’articolo cerca di cogliere il nesso unitario che lega queste manifestazioni di controllo e intervento giudiziale sul contratto e di trovarne una collocazione teorica nel contesto di uno spazio economico-giuridico transnazionale, ricercandone altresì le rationes di politica del diritto. Si sostiene che il significato di tali sviluppi non è da ricondurre ad una semplice questione di equità tra le prestazioni, bensì dalla necessità di implementare i commerci e mantenere in vita contratti che altrimenti sarebbero destinati a rimanere inadempiuti. Infine si argomenta come, specialmente nel contesto dell’Unione Europea, l’approvazione ed implementazione di tali disposizioni sia funzionale, nell'ottica neoliberista, alla costruzione del mercato unico concorrenziale.
L'intervento giudiziale sul contratto: pronunce arbitrali e politica del diritto
FORNASARI, RICCARDO
2016
Abstract
L’articolo analizza, in una prospettiva di lungo periodo, la creazione e lo sviluppo delle disposizioni di hardship (imprévision, eccessiva onerosità sopravvenuta) nel diritto del commercio internazionale. Adottando una prospettiva transnazionale e comparata, si esaminano diversi lodi della Camera del Commercio Internazionale nei quali gli arbitri hanno utilizzato la fattispecie dell’hardship, basandosi sull'applicazione congiunta di un diritto nazionale e dei cosiddetti principi generali del diritto, o della lex mercatoria. In seguito si esaminano i Principi Unidroit, le decisioni che si fondano su di essi e l’influenza che tali decisioni hanno avuto sull’interpretazione dell’art. 79 della Convenzione di Vienna sulla Vendita Internazionale di Beni Mobili. L’articolo cerca di cogliere il nesso unitario che lega queste manifestazioni di controllo e intervento giudiziale sul contratto e di trovarne una collocazione teorica nel contesto di uno spazio economico-giuridico transnazionale, ricercandone altresì le rationes di politica del diritto. Si sostiene che il significato di tali sviluppi non è da ricondurre ad una semplice questione di equità tra le prestazioni, bensì dalla necessità di implementare i commerci e mantenere in vita contratti che altrimenti sarebbero destinati a rimanere inadempiuti. Infine si argomenta come, specialmente nel contesto dell’Unione Europea, l’approvazione ed implementazione di tali disposizioni sia funzionale, nell'ottica neoliberista, alla costruzione del mercato unico concorrenziale.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: 1. Introduzione. – 2. Inquadramento e definizione di hardship. – 3. Le prime pronunce arbitrali sul tema. – 4. Le decisioni che fanno riferimento ai PICC. – 5. L’interpretazione estensiva dell’art. 79 CISG. – 6. Un tentativo di interpretazione.
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